Come ogni anno, anche in questo, caratterizzato dalla pandemia, sono state tante le iniziative per il Giorno della Memoria (mercoledì 27 Gennaio). Molte sono state le celebrazioni a distanza, perché il ricordo non si é fermato nemmeno con il Covid-19. Quest’anno, con la didattica a distanza, la nostra scuola ed i singoli insegnanti, sono stati sollecitati anche da diverse iniziative preparatorie per vivere adeguatamente tale Giornata. In particolare, il giorno precedente, martedì 26 Gennaio, si è tenuta un’assemblea di Istituto (sempre in videocollegamento), in cui i Rappresentanti degli studenti hanno proposto diverse attività per ricordare questo drammatico periodo storico e per combattere contro l’indifferenza e l’oblio. L’idea di fondo che ha sostenuto l’iniziativa è stata duplice: in primo luogo, ci si proponeva di avviare delle riflessioni tra gli insegnanti e gli alunni; in secondo luogo, di mostrare modalità, di diffonderne i contenuti ed i nodi storici. Come ha ribadito nel suo intervento il rappresentante Simone Cuciniello, ‘l’occasione della Giornata non deve di fatto diventare una celebrazione, ma può essere sottoposta ad una mediazione didattica che la renda significativa per l’insegnamento/apprendimento della storia nel suo complesso’. Frase dettata per indicarci l’importanza di questa crudele tragedia del secolo scorso. Noi della 3^ C (a.f.m.), in questa giornata, abbiamo prestato attenzione a ciò che era presente nella circolare della Preside, visionando un docufilm ed espresso i nostri commenti a riguardo, e leggendo alcune documentazioni. In terza ora, con la prof.ssa Orabona (Diritto ed Economia Politica), abbiamo guardato ‘Il Museo Della Memoria’, riguardante in che maniera trascorrevano le loro giornate le vittime dell’Olocausto. In quarta ora, invece, il professore Giordano (Italiano e Storia), ci ha proposto ‘Anne Frank-Vite parallele’, un docufilm che accompagna gli spettatori nella storia di Anne intrecciata a quella di cinque sopravvissute dell’Olocausto. La nostra attenzione è stata catturata dall’originalità del filmato che ci ha fatto ripercorrere emotivamente la tristemente famosa vicenda di Anna FranK: Dal campo di concentramento, di Bergen-Belsen, in Germania, dove si trovano le tombe di Anne Frank (1929-1945) e di sua sorella Margot (1926-1945), Katerine, una ragazza con lo smartphone a portata di mano, parte per un viaggio in solitaria che toccherà i luoghi della memoria ebraica e alcune capitali d’Europa, in dialogo costante (attraverso hashtag e sms) con il diario che l’adolescente scrisse in un rifugio di Amsterdam, prima di essere deportata e finire i propri giorni in quel campo. In parallelo, su un set che riproduce fedelmente la stanza di Anne, l’attrice Helen Mirren legge alcuni passi del celebre Diario, commentandolo e integrandolo con ulteriori informazioni.
Chiederci perché sia successo tutto questo è una domanda che mai troverà una risposta, se non perché frutto della follia umana. Tutti noi possiamo solo vivere con la consapevolezza che nessun popolo dovrà essere mai più trattato così perché per uccidere anche un solo uomo nessun motivo è mai abbastanza. Al giorno d’oggi, alcuni parlano, ma quante voci, l’intolleranza nel tempo, ha fatto tacere? Quanti avrebbero dovuto parlare? E non ce l’hanno fatta a vedere quella candida neve che oggi ha sepolto le strade di quell’inferno di fuoco. I tetti e le strade sono innevate…una neve per seppellire qualcosa che lì giacerà per sempre. E sì…vuole tenere nascosto un segreto, lì, fermo nel tempo!Nessun istante, nessun momento, nessun foglio o penna usata per testimoniare può dirsi sprecata finché anche un solo popolo continuerà a vivere simili atrocità.
LUANA DI DONATO, CHIARA SZLUFIK (3^ C)