//Una mattonella disegnata contro la violenza sulle donne

Una mattonella disegnata contro la violenza sulle donne

di | 2020-11-28T11:45:43+01:00 28-11-2020 11:45|Alboscuole|0 Commenti
Di Giulia Liso – Classe II A   Il 25 Novembre si celebra in tutto il mondo la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Essa è nata perché il 25 Novembre del 1960 a Santo Domingo, nella Repubblica Domenicana, tre sorelle furono assassinate da degli agenti del dittatore Rafael Leonidas Trujillo Molinas. Dopo essere state fermate per strada, mentre si recavano in carcere a far visita ai loro mariti, furono catturate, picchiate con dei bastoni e buttate in un burrone dai loro carnefici, i quali cercarono di far passare quel brutale gesto per un incidente. Per l’opinione pubblica si trattò del triplice omicidio di  tre donne e attiviste politiche: Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal. Il simbolo più diffuso per ricordare questo giorno sono delle scarpe rosse “abbandonate” nelle piazze della città. Lo ideò un’artista messicana, Elina Chauvet che nel 2009 dispose nella piazza centrale di Ciudad Juàrez, in Messico, 33 paia di scarpe rosse: un atto che intendeva rendere visibile la violenza di genere, quasi sempre racchiusa e nascosta nelle mura domestiche e diffusa in tutto il mondo. Con la sua arte Elvira Chauvet porta avanti la sua battaglia personale per ricordare ogni giorno sua sorella minore uccisa dal compagno a soli 22 anni. La ricorrenza di questa giornata, istituita dall’ONU nel Dicembre del 1999, ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della violenza contro le donne tramite l’organizzazione di attività. Anche nella nostra scuola Vaccina, noi alunni della 2 A abbiamo vissuto la giornata del 25 novembre riflettendo a modo nostro sulla violenza che quotidianamente colpisce e uccide le donne. Siamo stati invitati dai nostri professori di arte e di lettere, Cataldo Piccolomo e Daniela De Nicolo  a impregnare una mattonella di terracotta con le nostre più personali emozioni che questa tematica ci ha suscitato. Abbiamo raffigurato un volto di donna, quello che secondo noi rappresentasse al meglio la sofferenza, il dolore, ma anche la voglia di rivalsa, il desiderio di tutte le donne, ma anche nostro, di essere rispettate e di sentirsi accolte. Accanto al volto di donna che abbiamo disegnato sulla mattonella, abbiamo anche scritto o cercato delle parole che potessero raccontare al meglio le nostre impressioni e i nostri desideri di vivere tutti insieme in un mondo di pace,  amore e soprattutto senza violenza.