- Il Ciclone Maria (26 settembre 2006)
- Il Ciclone Numa (16-19 novembre 2017) ecc.
di Irene Cruciato
A scuola abbiamo avuto l’opportunità di collegarci attraverso la piattaforma Teams con dei meteorologi ricercatori dell’Osservatorio Climatico Ambientale di Lecce.
Con loro abbiamo potuto rianalizzare i vari strati dell’atmosfera, ripercorrendoli ordinatamente mentre ascoltavamo la loro spiegazione.
Successivamente un’esperta ci ha raccontato e descritto la storia e la struttura di questo osservatorio, nato nel 2013 ed entrato a far parte di una catena di osservatori presenti in tutta Italia, la cui sede principale è a Bergamo.
Questo osservatorio è dotato di una strumentazione di ultima generazione e tra le ricerche che vengono qui svolte c’è, ad esempio, lo studio delle cause che comportano l’incremento-decremento dell’inquinamento nell’aria e il monitoraggio della quantità di polveri sottilissime in essa presenti.
Altra attività di notevole importanza svolta in questo osservatorio climatico ambientale è il monitoraggio della quantità di ozono presente nell’aria al fine di prevenire il danneggiamento della biosfera.
Tenere monitorato il livello dell’ozono è importante anche per prevenire gravi problemi respiratori. In particolare ci hanno fatto comprendere come le particelle di fuliggine e carbonio emesse dalle auto alterano il clima della terra e come queste, se inalate, possono arrivare agli alveoli polmonari causando seri problemi respiratori ed ancora peggio patologie tumorali.
Abbiamo anche parlato dello Strato Limite Planetario (PBL) che è stato definito: “la nostra casa” e che corrisponde a quella porzione di troposfera a diretto contatto con il suolo, l’uomo e la biosfera.
Si è discusso anche di particolari cicloni, somiglianti ad uragani, definiti tornado (parola di derivazione americana).
Il nostro territorio purtroppo è stato interessato da molti di questi eventi catastrofici: