Davide Sgaramella – Erika Massaro classe 5^ B. Noi alunni di 5^ B, abbiamo ricordato la Shoah ascoltando le testimonianze dei sopravvissuti allo sterminio: lunedi 20 gennaio, con un collegamento in diretta su corriere.it, abbiamo seguito la conferenza della senatrice Liliana Segre al Teatro degli Arcimboldi di Milano.Siamo rimasti particolarmente colpiti dai dettagli della narrazione che ha condiviso la senatrice: memorie agghiaccianti, verità raccapriccianti che l’hanno vista protagonista quando era una ragazzina e ha sperimentato la persecuzione nazista.
In seguito abbiamo visionato l’intervista realizzata un anno fa alle sorelle Andra e Tatiana Bucci.
Oggi, 27 Gennaio 2020, abbiamo elaborato i nostri pensieri in merito all’argomento trattato e abbiamo dato libero sfogo alle nostre considerazioni.
Oggi, giorno in cui si ricorda la deportazione degli ebrei, pensiamo che sia stato il giorno in cui fu commesso, nei confronti della popolazione ebrea, una vera crudeltà. Venivano portati nei campi di concentramento uomini, donne e bambini con l’inganno, ignari di quello che sarebbe successo. I nazisti erano persone senza scrupoli. Le testimonianze che abbiamo ascoltato, secondo noi, sono davvero preziose, perché raccontano frammenti di vita vissuta. Alcune vicende ci lasciano sconvolti ed amareggiati. Ci riteniamo molto fortunati perché molti bambini hanno dovuto sopportare prima l’allontanamento dai propri genitori, poi le torture ed infine la morte.
In questi giorni, abbiamo letto sul giornale del nostro paese, una notizia molto sgradevole. Sul muro della nostra Cattedrale qualcuno ha disegnato la svastica con uno spray. Il Vescovo e tutti i sacerdoti (anche noi abitanti), hanno manifestato la loro indignazione riguardo l’avvenimento. Segnare un monumento sacro con una svastica è segno di ignoranza e insensibilità: una vera mancanza di rispetto nei confronti di una pagina di storia che tutti noi non vorremmo rivedere.
Chi non ha vissuto di persona questa tragedia , secondo noi, non potrà mai capire fino in fondo quante cattiverie hanno dovuto subire da coloro che portavano quel simbolo sulle divise.
Bisogna aprire gli occhi su quello che è accaduto; bisogna restare uniti nel pensare ad un futuro migliore e viverlo in maniera costruttiva.
Ringraziamo coloro che, sopravvissuti a tanto dolore, oggi raccolgono le loro forze e trasmettono a noi giovani il loro coraggio e la volontà di affrontare il mondo con i valori dell’uguaglianza e della fratellanza.
A volte la cattiveria dell’uomo esce fuori nel peggiore dei modi perché l’egoismo, la voglia di stare al primo posto e di sentirsi più forti diventa molto più importante di ogni altro rapporto umano. Il mondo cammina al contrario: ci vergogniamo di chiedere scusa, di ringraziare, di dire la verità o di dire ti voglio bene. Oggi più che mai abbiamo bisogno di esempi positivi e coraggiosi. Il giorno della Memoria per noi è un’occasione particolare per ricordare che l’essere umano viene prima di tutto.
Tutti insieme abbiamo raccolto le nostre considerazioni in un cartellone murale dal titolo “per non dimenticare”.