Alessandro Romano.
A Tina Anselmi, donna di origini popolari ma dotata di una cultura politica raffinatissima,
nata a Castelfranco Veneto e scomparsa nel 2016 all’età di 89 anni, la Rai ha dedicato una fiction che trae spunto da due biografie. Si tratta di “storia della passione politica” e “la P2 nei diari segreti di Tina Anselmi”, redatte dalla giornalista e scrittrice Anna Vinci, una delle persone più vicine al primo ministro donna nella storia repubblicana, negli ultimi anni della sua vita.
E’il racconto della dimensione privata della Tina che secondo la testimonianza di Anna Vinci, si definiva una “signorina per scelta e non per forza” perché l’uomo del quale era follemente innamorata morì prima di poterla sposare, e della dimensione pubblica della donna impegnata e coraggiosa, che era stata staffetta partigiana e viveva la politica come una passione, in prima fila nelle battaglie per il riconoscimento della parità tra uomo e donna. Amica di Aldo Moro, per la sua integrità morale, la lotta contro le le ingiustizie, la difesa della legalità e il senso delle istituzioni viene spesso associata a figure maschili di un certo calibro come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
La sorella Maria Teresa, che ha vissuto per 53 anni nella stessa casa di Tina a Castelfranco racconta: «Tra le sue doti il coraggio. Ricordo ancora quando, alla vigilia dell’8 marzo, trovammo sotto il portico di casa tre chili di tritolo: in casa eravamo in 5 donne, fortunatamente nessuna di noi l’ha toccato». Autrice della legge sul sistema sanitario nazionale, laureata in Lettere a Milano, sindacalista, deputata per sei legislature e ministro, Tina Anselmi ha seguito la commissione d’inchiesta sulla Loggia P2. In quanto donna non era stata considerata come una minaccia dagli ambienti coinvolti, perché si pensava che la sua azione alla ricerca della verità e della giustizia non sarebbe mai arrivata fino in fondo.
Paradossalmente, ciò che sembrava un limite, si è rivelato invece il suo punto di forza.