Elenoire Baglivo e Sofia Pedaci
La prima cosa che si nota di lei è quel suo caldo sorriso, capace di tranquillizzarti all’istante, facendoti dimenticare l’agitazione di quell’attimo. Parliamo dell’intervista alla scrittrice Lia Levi, che ha visto protagonisti gli alunni delle classi terze della scuola secondaria di primo grado “A. Galateo” di Lecce; un’intervista all’insegna dei momenti di un passato che ricorda episodi di dolore vissuti da tanti ebrei durante le persecuzioni nazifasciste e che Lia Levi, testimone preziosa, racconta egregiamente nel suo libro autobiografico “Una bambina e basta”. Siamo emozionati, ma presto l’ansia si dilegua e ci sembra di vedere, in questa donna, una nonna che racconta ai suoi nipotini i ricordi dell’infanzia e le sue esperienze di vita vissuta nel bene e nel male. Il nostro Dirigente fa la presentazione dei lavori inerenti tale incontro e quindi la parola passa alla protagonista della giornata: la scrittrice Lia Levi che con la sua saggezza riesce a soddisfare tutte quelle curiosità che sono scaturite in noi alunni dopo la lettura del suo libro “Una Bambina e basta”. Vengono rivolte domande di tutti i tipi: “Ha mai fatto incubi riguardo la sua infanzia?”; “Come pensa verrà ricordata la Shoah in futuro?”; Cosa si prova a stare lontano dai propri genitori per tanto tempo e quali emozioni scaturiscono nel riabbracciarsi dopo aver vissuto tante situazioni di angoscia e paura?” E poi ancora: “Ha mantenuto i contatti con qualche ragazza conosciuta in quel collegio?”. Le sue risposte sono esaustive, chiare e dense di dolcezza;dalle sue parole si denota saggezza, maturità e buonsenso. In particolare ci è rimasto impresso un concetto che questa donna,portavoce di uno dei periodi più bui della storia dell’umanità, ci ha riferito quando, con espressione accorata, ha affermato che: “nel momento del pericolo ci si adattava, si cresceva e si reagiva anche quando il mondo ti crollava addosso”. Il successo del suo libro non è stato un successo esplosivo, ma ha acquisito popolarità con il tempo, tanto che la sua storia viene apprezzata da moltissimi lettori ancora oggi. Ha accennato anche a qualche simpatico aneddoto relativo all’incontro, avvenuto da adulta, con alcune ragazze che avevano vissuto con lei gli anni dell’infanzia rinchiuse in un collegio per sfuggire alle persecuzioni messe in atto contro gli ebrei. Infine, ci parla della madre e con un tono scherzoso sostiene:” Io non sono come mia madre lei era più prepotente di me!”. L’incontro si è svolto nella massima compostezza da parte di tutti gli alunni, tanto da meritare i complimenti della Levi, rimasta colpita dall’impegno e dalla serietà dimostrata.