Di Simona Del Mastro – classe I sez. G
C’era una volta, in un piccolo villaggio, uno stregone che amava salvare la preziosa vita di altre persone pur rischiando la propria, utilizzando alcune pozioni che realizzava nel suo laboratorio e che un tempo venivano tramandate da antiche tradizioni della sua famiglia di stregoni.
Proprio per questo motivo, passando tra le vie del villaggio, egli veniva visto di buon occhio dagli abitanti.
Aveva una lunga barba molto folta e degli occhi a forma di nocciola.
Un giorno come tanti altri, avvenne una vera e propria catastrofe, che la gente non si aspettava: mentre lo stregone preparava una delle sue solite creazioni, un uomo, dal volto coperto di oscurità e di malvagità, si intrufolò nel suo laboratorio silenziosamente, fino ad arrivare alla stanza segreta di cui nessuno conosceva l’esistenza, tranne lo stesso stregone.
Successivamente lo stregone si accorse della presenza di costui e cercò di fermarlo; ma fu troppo tardi.
Disperato, riconobbe la pozione presa dall’uomo misterioso, una pozione letale della sua famiglia, che se unita con altre sostanze avrebbe scatenato un virus e, preso dalla disperazione e dal panico esclamò: “Ahimè come farò adesso!!!!”.
Le sue urla furono udite da tutto il villaggio, anche dall’uomo oscuro, che, nel suo nascondiglio, rideva in continuazione, sapendo che avrebbe distrutto il villaggio di cui sarebbe diventato il sovrano.
Ma non solo. Egli, oltre a distruggere il villaggio, ne avrebbe costruito un altro, abitato dalle persone che si sarebbero salvate, facendole diventare cattive e schiave.
Lo stregone arrabbiato con se stesso, fu soccorso dagli altri abitanti che gli chiesero: “Signore, come mai tutto ciò?”.
Egli raccontò tutto e disse agli abitanti di scappare al più presto dal villaggio e di trovare rifugio in un posto più sicuro.
Gli abitanti scapparono subito allarmati in un posto più sicuro e lasciarono le loro abitazioni abbandonate.
Ormai nel villaggio non c’era più un’anima viva.
Lo stregone, prima di combattere per salvare il villaggio, si recò dalla nonna anch’essa strega che era rimasta in un sotterraneo del villaggio.
Ella era munita di molte pozioni, le più potenti, le più rare.
Una volta raggiunto il sotterraneo, la strega rimase stupita e domandò: “Come mai questa visita nipote mio?”.
Lo stregone rispose dicendo: “Cara nonna hai saputo della catastrofe? Un uomo dal viso coperto d’ombra e di malvagità ha rubato la pozione della camera segreta e vuole creare un virus per ragioni che io ancora non capisco”.
La nonna rispose dicendo: “Io sono al corrente di questa grandissima sventura ma non ho paura. La paura crea soltanto tantissime sventure. Il virus sta circolando in questo momento. Per aiutarti ti do queste pozioni, non le perdere!!!Va e corri!!”. Lo stregone la ringraziò e bevve subito una delle pozioni che gli avrebbe fatto da scudo e che gli permetteva di non essere contagiato.
Lo stregone mentre era alla ricerca dell’uomo incontrò delle persone e domandò arrabbiato: “Cosa ci fate qui? Scappate al più presto !!”
Questi ridendo dissero: “Noi non crediamo a questo virus. Secondo te ci dovremmo credere? E credere ad un vecchio come te? Non ci pensiamo proprio!”. Lo stregone, nonostante gli insulti, decise di salvarli comunque ma essi furono contagiati in quel preciso momento. Dopo aver assistito a ciò, ripeteva nella sua mente che sarebbe andato tutto bene, fin quando arrivò la causa di tutto.
Lo stregone cercò di parlargli ma l’uomo oscuro non voleva discutere ma voleva combattere con lo stregone per poi prendere il territorio.
Fu molto difficile la battaglia: l’uomo oscuro colpiva i punti deboli dello stregone e le sue pozioni mentre lo stregone utilizzava tutto ciò in suo possesso per non farsi sconfiggere e ripeteva nella mente le sagge parole della nonna.
La battaglia durò molto ma alla fine vinse lo stregone.
Egli era molto stanco ma c’era ancora molto da fare.
Il cattivo ebbe una giusta punizione e rimase per tutta la vita dietro le sbarre controllato di continuo dagli animali fantastici che aveva creato lo stregone.
Ora bisognava distruggere il virus: lo stregone si procurò una polverina magica molto rara in grado di sconfiggerlo e una volta giunto nel villaggio in cui si erano rifugiate le persone, la sparse per tutto il territorio.
Tutte le persone lo ringraziarono e ritornarono a casa.
Successivamente venne costruito un palazzo reale e lo stregone fu proclamato sovrano.
La pozione fu nascosta lontano dal villaggio, in un posto più sicuro e vissero tutti felici e contenti.