- Un decreto del Senato della Serenissima del 1287 proibiva alle persone di cavalcare per le Mercerie fino a San Marco. Pertanto per arrivare a San Marco bisognava lasciare i cavalli a Rialto, legarli alla “focaia”, un legno di stallo, posta in Campo San Salvador e proseguire a piedi per arrivare in Piazza, mentre i forestieri e i mercanti potevano cavalcare fino al cuore commerciale della città.
- In alcuni casi, occorreva pagare delle tasse di passaggio.
- Era obbligatorio mettere dei sonagli a cavalli, asini e muli;
- Nel Rinascimento, con l’aumento dei ponti ad arco con scalini, delle calli selciate e per l’estendersi dell’edilizia, l’uso di cavalli lentamente cessò .
di Giovanni Malvestio, Classe 2^ A. – Cari lettori e lettrici del ‘Foscarini News’ oggi parleremo di una curiosità davvero straordinaria per il fatto che va oltre la nostra più lontana immaginazione sia per noi veneziani che, credo per tutti quanti Voi. Già sembra proprio impossibile che nella città lagunare, tra le calli e i numerosi ponti, tempo fa possano essere stati utilizzati i cavalli. Ebbene, queste informazioni sono tratte dal libro “La Serenissima a cavallo. Cavalli e cavallerizze a Venezia” di Francesco. Basaldella. E’ proprio vero che un tempo a Venezia ci si spostava a dorso di muli o cavalli. Cavalcare a Venezia era possibile perché c’erano moltissimi campi e campielli, quelli che adesso vedete lastricati, ma che in passato non erano altro che spiazzi erbosi destinati al pascolo per animali e pennuti oltre che alla coltivazione di ortaggi. Inoltre, le strade erano interamente in terra battuta; ciò spiega l’ampio uso dei cavalli. Si attraversavano i canali con traghetti oppure utilizzando delle assi di legno poggiate su barche legate fra loro: su queste passerelle o tole si poteva attraversare a piedi o a cavallo; i trasporti avvenivano tramite carri trainati da cavalli e muli. Con lo sviluppo della città diventò caotico e pericoloso spostarsi a cavallo sia per chi utilizzava i cavalli che per coloro che andavano a piedi; per non parlare poi di quanto essi sporcassero e l’emanazione di cattivi odori. Per sopperire a tali problematiche vennero introdotte le seguenti limitazioni: