di GIOIA MELONI – I giorni 22-23-24 ottobre 2019 io ed altri miei compagni di classe abbiamo partecipato al progetto “FUTURA LATINA“. Siamo stati impegnati in diverse attività definite “maratone” che avevano l’obiettivo di rendere gli studenti ideatori di progetti per il proprio futuro. Il Comune di Latina ha preso l’impegno di realizzare i lavori migliori in tutta la provincia e nei territori circostanti.
Tra le varie attività proposte, io ho partecipato al Civic Hack, una “maratona” di tre giorni.
Lo scopo era quello di realizzare un progetto “interculturale” che unisse e valorizzasse le diverse etnie presenti nel nostro territorio. L’obiettivo principale dell’attività era comunque quello di far capire che non esiste il “diverso” e il “colore di pelle perfetto”, perché noi tutti siamo diversi l’uno dall’altro ed è proprio questa “diversità” che ci rende così speciali. Nella nostra progettazione abbiamo cercato di coinvolgere non solo giovani, ma anche adulti e bambini.
Siamo stati divisi in 10 gruppi da 8 ragazzi ciascuno, la divisione è stata fatta casualmente ma cercando di inserire in ogni gruppo persone totalmente estranee e appartenenti a scuole differenti. Io sono capitata con ragazzi di età diversa dalla mia, soltanto due persone erano mie coetanee. All’inizio ero un po’ spaesata e anche intimidita perché, avendo un carattere molto chiuso, non sapevo se sarei stata in grado di relazionarmi e di affrontare tre giorni con persone a me sconosciute.
Il primo giorno le attività effettuate hanno avuto soprattutto l’obiettivo di abbattere il muro di timidezza che ognuno aveva nei confronti dell’altro in modo da creare relazioni positive che consentissero di iniziare i lavori progettuali.
Fortunatamente il mio team, il gruppo numero 6, era composto da ragazzi che mi hanno fatta sentire a mio agio, nonostante all’inizio sia stato difficile per me comportarmi come se li conoscessi già da tempo ed esprimere da subito le mie opinioni. Abbiamo iniziato a lavorare durante il pomeriggio cercando di buttare giù più idee possibili per raggiungere lo scopo del progetto. Man mano sceglievamo le migliori, facendo valutazioni soprattutto sui costi di realizzazione ma anche sulla utilità e fattibilità del progetto stesso.
Il secondo giorno abbiamo proceduto a scegliere con accuratezza l’idea che trovasse il consenso di tutti, per passare poi alla definizione del metodo di realizzazione. Altro momento importante e impegnativo è stato creare una presentazione da mostrare in sede di premiazione finale di tutte le attività. Questo lavoro è risultato molto difficile da sviluppare in quanto, avendo caratteri diversi, si sono iniziati a creare litigi e incomprensioni all’interno del gruppo. Fortunatamente però, grazie a un ottimo lavoro di squadra, abbiamo portato a termine il nostro progetto. Esso, denominato “*World Wide Box*”, consiste in un’app facilmente scaricabile sugli smartphone, in grado di fare arrivare a casa una scatola misteriosa, contenente cibi, altrettanto misteriosi, caratteristici di un determinato paese. Ai prodotti si aggiunge anche un foglio descrittivo dei diversi cibi nel quale si riporta il perché siano stati selezionati proprio quelli e anche il perché siano importanti per il paese di provenienza. Il nostro progetto è stato scelto e premiato dai giudici per la sua facile realizzazione e per i suoi bassi costi.
Il terzo giorno c’è stata la premiazione, veramente emozionante nonostante l’attesa straziante di sapere i risultati finali.
Questo progetto è stato veramente paragonabile ad una maratona, perché è stato realizzato in pochissimi giorni, ma il risultato ottenuto è stato davvero magnifico e soddisfacente.
Ringrazio soprattutto lo staff, i professori e la scuola per averci dato la possibilità di realizzare questo piccolo sogno, che ben presto diventerà realtà. Grazie per avermi fatto scoprire che in fondo, nonostante sia una ragazza molto timida, sono in grado anche io di aprirmi spontaneamente con persone sconosciute senza aver paura di essere giudicata o messa da parte.
Insomma, questo progetto mi rimarrà nel cuore ed è grazie ad esso se ora sono un po’ più forte e un po’ più grande di quanto fossi prima.