di Erika Culcasi – Il passato deve rimanere tale e non ripetersi nel presente. Come ci insegna la storia, dagli errori si impara e ciò significa che le cose orribili che sono accadute non devono riproporsi per nessun motivo.
Oggi, come in passato, una delle più vergognose realtà che affligge alcuni paesi è la presenza dei “campi di concentramento”, ma quello che stupisce di più è che alcuni di questi campi siano stati realizzati in un paese così industrializzato come la Cina.Ma non è questo il punto.
Anche se fossero stati realizzati in altri paesi, che non siano così avanzati come questo, sarebbe stato lo stesso un grave problema.
Recentemente grazie ad un social network che permette di registrare video divertenti, una ragazza è riuscita a raggirare la censura di quest’app registrando un tutorial su un make up per poter parlare allo stesso tempo di quello che sta succedendo, e denunciare la repressione di una minoranza etnica in Cina. Dopo di che’, la ragazza ha invitato i suoi spettatori a cercare su internet la conferma di ciò che aveva appena detto.
Così si è scoperto che in Xinijang esistono 465 centri di detenzione, campi di lavoro e sospette prigioni, dove sono rinchiusi circa 3 milioni di cittadini come gli Uiguri, un’etnia di religione Islamica, che sono costretti a mangiare maiale, a bere alcolici e a convertirsi ad un’altra religione, altrimenti sottoposti a torture come l’elettroshock e il lavaggio del cervello.
Noi ragazzi quando sentiamo parlare dei campi di concentramento pensiamo al passato,a quelli dove erano detenuti gli ebrei, quindi, essendo un episodio accaduto molti anni fa, non gli diamo molto peso, e sbagliamo.
Dopo aver ascoltato e visto questo video, sono rimasta molto colpita da ciò che sta riaccadendo, come se, anziché andare avanti ritornassimo indietro, sbagliando di nuovo e commettendo gli stessi orribili errori ed orrori.
La società è andata avanti tecnologicamente, ma umanamente non ha fatto nemmeno il primo passo. Dovremmo cercare di guardare più in là, e, ripensando al passato, prendere spunto da quello che hanno sbagliato uomini prima di noi, per non ricadere una seconda volta nella fossa dei leoni.