Alle elementari, avevo un’insegnante severa ma giusta: era la mia insegnante di storia e geografia.
Storia è una delle mie materie preferite e forse anche grazie a lei.
Lei è una donna alta e magra, con i capelli chiari e un po’ mossi, gli occhi celesti, uno sguardo severo ma allo stesso tempo comprensivo.
Le sue lezioni erano così chiare che rimanevo sempre incantato quando spiegava un nuovo argomento.
Quando il martedì c’era storia, i compiti erano sempre tanti, perché bisognava fare lucidi, mappe concettuali che poi si dovevano studiare. Se la maestra decideva di interrogare e coglieva qualcuno impreparato, si arrabbiava molto.
In classe diceva sempre di stare attenti perché metà del lavoro era già fatto e, quando si accorgeva che qualcuno si era distratto, poteva anche arrivare una punizione, che consisteva sempre nel ricopiare pagine in più dal libro.
Per fortuna in storia e geografia ero bravo.
Secondo me, la mia maestra era una brava insegnante, perché così facendo ci preparava per la scuola media.
Conservo ancora i quaderni di storia e geografia della quinta elementare perché lei diceva che potevano servirci.
C’erano anche momenti molto divertenti con lei in cui si giocava e si scherzava e ciò permetteva a tutti di rilassarsi.