di FRANCESCA MAGGIO – Un giornalista professionista e autore di saggi e biografie. E’ Roberto Alborghetti che ha lavorato nel gruppo Sesab-L’Eco di Bergamo, dove è stato uno degli ultimi cronisti a formarsi alla scuola di Mons.re Andrea Spada. A L’Eco di Bergamo si è occupato di attività editoriali per la scuola ed i giovani, ricoprendo anche il ruolo di inviato. Autore di una cinquantina tra saggi e biografie. Per la popolare “Collana blu” di Velar-Elledici ha pubblicato testi dedicati soprattutto a protagonisti del cattolicesimo sociale tra Ottocento e Novecento. Sempre per Velar ha pubblicato tre titoli dedicati al magistero di Papa Francesco: “Francesco”,“Nessuno resti indietro” e “Come chicchi in una spiga di grano”. Ha ricevuto diversi riconoscimenti giornalistici, tra cui il cosiddetto “Pulitzer europeo” per l’informazione sull’ambiente. Ho scoperto tutto questo di lui, tramite una ricerca. Non immaginavo, quando è arrivato nella nostra classe, la seconda I, che fosse così importante. Con estrema naturalezza il giornalista si mette a nostra disposizione per una attività laboratoriale che dovrà servire a raccogliere materiale per un innovativo progetto editoriale ideato dalla casa editrice I Quindici che si chiama “Lamiagenda”. Quest’ultima nasce perché vuole mettere a disposizione uno strumento tutto nuovo attraverso un formato originale, una grafica coinvolgente e lo sviluppo di un tema di interesse ai ragazzi. Un nuovo modo di essere del diario scolastico che può diventare un vero compagno di classe per noi studenti. Motivo conduttore dell’edizione 2018/2019 “Tutti su per terra”.
E’ la frase slogan che vuole richiamare la nostra attenzione per il nostro ambiente di vita. Quindi, giovedì 15 Aprile, noi studenti della classe 2^ I con Alborghetti e i nostri docenti, muniti di macchine fotografiche, abbiamo fatto lezione fuori dalle pareti della nostra aula. Un flash alla ricerca di verde, nel quartiere dove sorge la nostra scuola. Lo so… non ci crederete mai, ma tra zoom, primi piani e diverse inquadrature abbiamo scattato foto bellissime. Sì, tra il grigiore del cemento dei grattacieli, con occhio attento abbiamo ricercato e con stupore trovato fiori, alberi, foglie, piante. L’impatto dell’uomo sull’ambiente non ha cancellato del tutto la natura che con la sua forza e vitalità sopravvive alla indifferenza di noi esseri umani.