di Ratti Carola –
David Bowie diceva “Do you remember a guy that’s been in such an early song?”. A me, invece, verrebbe da chiedervi: “Do you remember that girl who wrote Contrasti-Contrari last year?”
Speravo che questo groviglio di emozioni e sentimenti si fosse placato ma, invece, era appena iniziato…
In questi ultimi dodici mesi penso di aver capito finalmente cosa sia l’adolescenza. Allacciate le cinture, mettetevi comodi e godetevi un viaggio emozionante, ricco di turbolenze.
“DRINNNN”. Suona la sveglia, sono le sette in punto ed io, senza aver nemmeno appoggiato un piede per terra, provo già grande odio verso il mondo e penso “Inizia un altro giorno con me stessa, avrei preferito stare sola”. Dopo aver urlato disperatamente a mia madre: “Altri cinque minuti, per favore” trovo la forza di alzarmi e vado in bagno per sistemarmi. Esco da casa pronta per andare a scuola con i compiti mezzi svolti e una voglia di vivere pari a zero. Una volta superata la soglia del cancello ora sbiadito, un tempo giallo intenso che divide la mia scuola dal resto del mondo, mi risulta tutto più semplice e avverto un senso di protezione e la possibilità di prepararmi alla vita futura.
Nel periodo dell’adolescenza è tutto più difficile o almeno così si sente dire in giro; non ho mai dato molta retta a ciò che la gente diceva, eppure so che questa volta avrebbe avuto ragione.
Esco da scuola, prendo il telefono, vedo che nessuno mi ha scritto e cerco di riconoscere il mio migliore amico tra mille ragazzi con volti conosciuti che, presi dall’entusiasmo, corrono verso il cancello per uscire. Passeggio ascoltando il rumore del venticello leggero che scompiglia i miei capelli, abbasso lo sguardo e osservo le mie scarpe consumate che da bianche sono diventate del colore della sabbia. Vedo una vespa che passa come un pensiero di fretta, una scritta sul muro che mi ricorda qualcosa… Proprio in questi momenti penso a chi sono e a cosa vorrei diventare da grande facendo programmi sul mio futuro, ma mi ritrovo spesso a combattere con la realtà.
Sono una ragazza molto estroversa e questo mio modo di fare cela la mia parte più sensibile e debole. Assumo questo atteggiamento perché ho paura di essere giudicata, ma solo così riesco ad esprimere la mia vera identità, senza aprire bocca, attraverso il mio stile e racconto la mia vita nei miei articoli.
Ho 13 anni e, nonostante la mia età, ho avuto modo di fare varie esperienze che mi hanno portato a riflettere e a ricavare buoni insegnamenti.
La mia caratteristica principale è che non riesco mai a stare ferma, non sopporto l’apatia e, quindi, riempio i miei giorni con tanti impegni per non fermarmi mai perché, quando sono sola, attivo automaticamente la funzione “autodistruzione” e inizio a sentirmi bloccata, bloccata da un muro di complessi troppo grande da superare. Ho sofferto troppo e mi sono ritrovata troppe volte per terra, disabilitata senza la forza per rialzarmi, senza nessuno al mio fianco, senza qualcuno che mi aiutasse ad andare avanti.
Ma in fondo, cos’è l’adolescenza? Credo che sia una “malattia” dalla quale si guarisce presto e il rimedio migliore per “curarla” consiste nell’ingoiare velocemente piccole compresse di spensieratezza, di serenità, di tranquillità e di felicità nella consapevolezza che gli errori commessi in questa fase della vita serviranno sicuramente a maturare.