//Un incontro speciale

Un incontro speciale

di | 2019-03-08T21:35:37+01:00 8-3-2019 21:19|Alboscuole|0 Commenti
Vittoria Triggiani – “Anche Superman era un rifugiato”, e perché no? La nostra scuola  ha dato la possibilità a noi alunni di conoscere un Superman un po’ particolare, con una storia diversa, non si tratta di  Clark Kent ma di Tareke Brhane, rifugiato politico, scappato dalla  tumultuosa terra d’Eritrea, fondatore dell’ Associazione “  Tre Ottobre”. Associazione fondata all’indomani del naufragio di Lampedusa del 3 ottobre 2013, quando 368 persone persero la vita. Obiettivo dell’organizzazione è il riconoscimento di una Giornata della Memoria, da celebrare ogni 3 Ottobre, a livello nazionale ed europeo, per onorare i migranti deceduti. Tareke, premiato dal Summit dei Nobel per la Pace, oggi  vive a Roma con la moglie e i suoi due figli, curiosi di sapere come mai il loro papà sia diventato un vero Superman. A prima vista Tareke mi è  sembrato un ragazzo e ho pensato “WOW, che bei capelli”, ma dopo aver guardato in fondo ai suoi occhi, ho capito che nulla della spensieratezza di un giovane era rimasto in lui…La mia attenzione è stata letteralmente rapita dalla sua voce, dalle parole che pronunciava, riuscivo a vedere davanti a me le immagini della sua Storia. E’ una Storia con la S maiuscola, perché racconta di un lungo viaggio, di  montagne di sabbia, di sofferenze al limite della sopportazione nelle mani di trafficanti di esseri umani fino alle terrificanti condizioni nelle carceri libiche, di bruciori allo stomaco, di sete e fame, della benzina che è stato obbligato a bere… Tareke costretto a stravolgere la sua vita, con in tasca solo tre caramelle donate a lui da sua madre prima di lasciarlo andare al suo Destino, senza sapere che di lì a breve non sarebbe più stato considerato una persona ma  “un prodotto” come ha detto lui, per diventare un individuo senza nome, tra centinaia di uomini senza nome, stretti in un barcone, tra sofferenze indicibili e sguardi persi. E’ proprio vero che certe Storie le comprendi solo dal racconto diretto del protagonista, perché le parole acquistano più valore se si osservano i gesti, gli sguardi, l’intonazione della voce di chi le racconta. Tareke è il simbolo del coraggio, della determinazione, della forza interiore…noi giovani studenti abbiamo bisogno di questi nuovi Eroi, perché il loro esempio possa aiutarci a non arrenderci quando rinunciamo  di fronte alle prime difficoltà. Eppure quanta strada ciascuno di noi potrà fare per realizzare se stesso ma sempre con una mano tesa verso l’altro, andando avanti con grinta e motivazione, proprio come ha fatto quel giovane dai capelli “WOW !”