di Anna Claudia Mastrorillo, 2^B
L’arrivo di marzo ha portato con sé un fantastico evento astronomico: il cosiddetto “bacio” tra i due pianeti più luminosi, Venere e Giove.
Usualmente, questo evento avviene circa ogni 13 mesi, verificandosi sempre verso il mese di marzo. Infatti, quest’anno abbiamo potuto ammirare questo avvenimento, anche ad occhi nudi, nelle notti del 1 e 2 marzo, più precisamente verso il primo mattino; lo stesso evento abbiamo potuto contemplarlo anche nella data del 20 marzo.
Tuttavia, l’evento può variare in diversi modi data la posizione esatta dei due pianeti e alla loro interazione con i corpi celesti. Dopotutto, essi hanno orbite diverse e non sono quasi mai vicini.
C’è da ricordare che i pianeti non sono davvero più vicini alla Terra, semplicemente è il nostro occhio che li percepisce in tal modo. Oltre all’ovvia bellezza dell’incontro tra i due pianeti, si rimane incantati anche dall’aspetto più astratto e personale di questo momento. Si sa che, Venere, nell’ambito della mitologia romana, viene considerata la dea dell’amore, della bellezza, della creatività e della sensualità; invece, il dio Giove simboleggia l’espansione, la saggezza, la crescita e la prosperità. Quindi, le persone immaginano che questo tanto atteso incontro possa portare buon auspicio e tanti benefici.
Nella mitologia greca, Venere era la figlia di Giove. Lui, era intimorito che a causa della bellezza della dea, ci sarebbero potuti essere dei litigi fra le altre divinità. Per questo, il padre concesse la mano di sua figlia al dio Vulcano. Questo matrimonio non fu eterno, infatti dopo un po’ di tempo Giove beccò Venere con i suoi adoratori, facendo sì che i due porgessero fine al loro “amore”.