Prima che si verificasse il “terremoto pandemico e mediatico” di questi ultimi giorni, i mass media raccontavano spesso della tragica situazione che la Grecia stava attraversando a causa delle condizioni di emergenza nei campi profughi dei migranti. Un articolo di giornale molto interessante che la professoressa Facchin ci ha inviato, parla proprio di questo e mi sono così incuriosito che ho cercato di approfondire l’argomento per capirne qualcosa in più.
Nelle zone di confine tra la Turchia e la Grecia, migliaia di migranti provenienti dalla Siria e da altri paesi devastati dalla guerra chiedono di entrare in Europa, ma la Grecia glielo vuole impedire e l’Unione Europea chiede di rispettare il diritto d’asilo. Dall’altra parte il presidente turco Erdogan continua ad aprire le sue frontiere, permettendo un flusso migratorio senza precedenti, con lo scopo di trovare partner occidentali per la campagna militare che sta conducendo in Siria e per destabilizzare l’economia marittima della Grecia. La commissione europea ha chiesto che ogni stato membro si faccia carico di un meccanismo obbligatorio di solidarietà. La Grecia però in questo momento è allo stremo, perchè i migranti vivono nei campi profughi in situazioni disumane, senza servizi igienici, senza letti, acqua, elettricità e spesso senza cibo. I migranti vorrebbero scappare per accedere negli altri paesi europei, ma le frontiere sono state chiuse e la situazione è al collasso. La rabbia della popolazione greca proviene anche dal fatto che non c’è alcun centro finanziato dal governo per gestire questa situazione, infatti l’unico aiuto esistente proviene dalla generosità di turisti e anche da istituzioni religiose come il padre francescano John Luke Gregori che si sta prestando ad aiutare come può, la critica situazione nei centri di accoglienza, distribuendo cibo, medicinali e prodotti per l’igiene personale.
Mi immagino di vivere in un paese in difficoltà, devastato dalla guerra e dalla fame e sicuramente farei di tutto per scappare e migliorare la mia situazione; è umano tutto questo. Ciò che non è umano è che in questa situazione ci sono degli interessi politici, economici e non solo. Infatti secondo me, uno dei fatti più scandalosi è quello che fa riferimento agli scafisti, che si fanno pagare cifre esorbitanti per traghettare i profughi, magari lasciandoli anche in mezzo al mare nella speranza che la guardia costiera greca li soccorra.
Tutto ciò mi rattrista molto perchè non riesco a capire come nessuno, compresa l’Unione Europea, si faccia carico fino in fondo di questo tragica emergenza umana che diventerà sempre più devastante.
Accogliere chi è in difficoltà è un dovere sacrosanto di ogni essere umano, che deve andare al di là degli interessi personali ed economici di una nazione e per questo a mio parere si devono ideare delle soluzioni valide che vengono solo dall’unione dei popoli e non dalle spaccature ideologiche ed economiche che oggi giorno si fanno sempre più sentire.
Tommaso Ariedi, 2^G