A cura di Luca Tripicchio – Il 24 maggio u.s., presso la sala polifunzionale del comune di Fagnano Castello, in provincia di Cosenza, si è tenuto il convegno “No al bullismo e al cyberbullismo”, che ha fatto seguito a tante attività, legate all’insegnamento di Educazione Civica che si sono tenute in tutte le classi del nostro Istituto Comprensivo, per La Giornata del Safer Internet Day, celebrata il 7 febbraio ed istituita dal Miur.
La commissione Bullismo e Cyberbullismo, composta da insegnanti dell’I. C. Fagnano Castello-Mongrassano, si è adoperata per la buona riuscita dell’evento, che è stato il culmine di un lungo e articolato lavoro svolto con gli alunni. Ogni docente con le proprie classi ha attivato una riflessione su questo tema scottante che vede molti alunni vittime del bullismo e cyberbullismo.
Al tavolo di lavoro: Maria Antonietta Ferrante, vice preside, il vice maresciallo dei carabinieri della stazione di Fagnano Castello, Francesco Di Grazia, il Capo Coordinatore della polizia postale, Fabrizio Zavatto, il rev.do Don Paolo Viggiano, Parroco di Fagnano Castello e Antonio Gravina, psicologo, il luogotenente della polizia municipale di Fagnano Pierluigi Aloia. A coordinare i lavori la Professoressa Rosalba Granieri, docente di lettere e referente della commissione.
Dopo i saluti della vice preside, hanno preso la parola gli invitati, con il saluto iniziale del sindaco di Fagnano Castello, avv. Raffaele Giglio.
Erano presenti le classi terze della secondaria di primo grado di Fagnano Castello e Mongrassano e gli alunni classi quarte e quinte della scuola primaria di Fagnano Castello centro.
Il capo coordinatore della polizia postale, dopo una debita differenza dei termini bullismo e cyberbullismo, ha illustrato quali siano i pericoli nei quali incorrono i ragazzi di oggi attraverso la rete. Un’educazione all’uso delle nuove tecnologie e delle piattaforme, spesso utilizzate dai giovanissimi con molta disinvoltura e senza consapevolezza e come queste consentano ai bulli di materializzarsi.
L’invito, rivolto ai genitori e agli insegnanti, nonché a tutti gli studenti, è quello di denunciare alle Forze dell’ordine ogni forma di bullismo o cyberbullismo che può accadere.
Attiva e nutrita la partecipazione degli alunni che si sono proposti con i loro interventi, ponendo delle domande pertinenti al tema. Il dott. Antonio Gravina, in qualità di psicologo, si è soffermato sulle dinamiche attivate e che hanno le loro radici nella mancanza di autostima, che trova la sua compensazione nell’oppressione dell’altro.
Il rovescio della medaglia è invece l’ansia, la depressione, l’isolamento sociale della vittima che può portare anche a decisioni fallimentari, quali l’autolesionismo e, ancor più grave, il suicidio. Inoltre lo stesso dott. Gravina ha coinvolto gli alunni in una rappresentazione di gruppo, dove l’empatia ha giocato il suo ruolo di fondamentale importanza, anzi è la base per uno sviluppo sano dell’individuo, un antidoto a qualsiasi forma di violenza.