//“U. A. High”, l’unica accademia dove puoi diventare un eroe (recensione a “My hero academia”)

“U. A. High”, l’unica accademia dove puoi diventare un eroe (recensione a “My hero academia”)

di | 2018-07-11T16:46:02+02:00 11-7-2018 16:46|Alboscuole|0 Commenti
di SONIA MARIANA LAVIOSA –

Il maestro Kohei Horikoshi, a distanza di due anni dalla sua ultima opera,Sensei no bulge, noto anche col titolo inglese Barrage, ha creato My hero academia(in giapponese Boku no hero academia), un manga di combattimento (edito dalla Star Comics) diverso dal solito, poiché egli lo ha ideato e disegnato in modo tale che prima di tutto diverta lui e poi, eventualmente, i lettori, che spera di contagiare con le sue invenzioni. L’opera è stata visionata e ammirata da Masashi Kishimoto, autore di una delle serie più seguite dal mondo intero,Naruto, della quale egli stesso ha ammesso sostanzialmente che My hero Academia sarà l’erede.

La trama è presto detta. Tanto tempo fa, caratteristiche fisiche particolari, detteQuirk, hanno iniziato a comparire nei corpi di molti esseri umani: è nata così una società dove quasi tutti sono superuomini. Il fenomeno, però, ha causato anche un aumento della criminalità, al tal punto che il paese non riesce più a farvi fronte. Si è così formata una schiera di combattenti contro il male (gliHeroes), i quali si comportano come veri e propri eroi dei fumetti: essi hanno ottenuto una sorta di riconoscimento popolare e da allora proteggere la sicurezza di tutti è diventata una vera e propria professione.

Questo è il contesto “storico” nel quale vive la propria sfortunata esistenza Izuku Midoriya, un quattordicenne appassionato degli Heroes, il quale, però, non è dotato di alcun Quirk, il che gli procura parecchie delusioni. Vittima designata del suo amico d’infanzia Katsuki Bakugo, che lo chiama col soprannome di Deku (cioé “colui che non riesce ad ottenere niente”), il ragazzino coltiva il sogno di diventare anche lui un giorno un Hero, proprio come il suo idolo Allmight, l’eroe più forte al mondo.

Un giorno, Deku rischia d’essere ucciso da un criminale, ma per fortuna Allmight si presenta sul posto e lo salva. Alla fine, l’eroe decide di addestrare il suo piccolo ammiratore, per aiutarlo a superare l’esame di ammissione allo Yuei, l’accademia di formazione degli Heroes. Quando il maestro vede i risultati dell’allievo, decide di cedergli una sua abilità, il “One for all”, che può essere ereditato appunto da coloro che vengono scelti dall’utilizzatore. Questo è solo l’inizio della avventura di Izuku: riuscirà il protagonista a diventare un Hero di grande successo o, nonostante il dono del suo mentore, continuerà ad essere il solito sfigato?

Quello che forse colpisce di più in questo manga non è solo la storia, ma l’ambientazione che di solito negli shounen non ha molta importanza. La società descritta in quest’opera è piuttosto stravagante: i suoi membri sono per il 95% circa ultrauomini, per cui sono coloro che non hanno superpoteri a sembrare strani al resto della popolazione. Questo è del resto anche il motivo per cui Deku si sente a disagio e insicuro. Un elemento abbastanza tipico negli shounendi combattimento è, invece, il fatto che vincoli di amicizia, alla fine, si creino anche tra rivali: in questo caso, Izuku viene talvolta protetto e aiutato non solo dai suoi amici, ma anche dal suo rivale Katsuki.

Particolare è la scelta dei superpoteri che caratterizzano i vari personaggi: infatti, sembra che il mangaka abbia scelto abilità che rispecchiano i loro caratteri. Per esempio, Katsuki Bakugo, un tipo dal talento naturale ed antipatico, possiede il Quirk dell’”esplosione”, con il quale riesce a far saltare in aria e a bruciare qualsiasi cosa tocchi; un altro dei protagonisti, Shoto Todoriki, il quale ha due personalità distinte (si mostra sempre freddo e indifferente nei confronti degli altri e riesce a rimanere calmo e composto durante le battaglie, ma allo stesso tempo si dimostra abbastanza affettuoso e socievole, tant’è che possiamo vederlo sorridere qualche volta), per tale ragione ha un Quirk metà ghiaccio e metà fuoco.

Questo manga sicuramente sarà gradito ai lettori cui piacciono i combattimenti inframmezzati da momenti di commedia, poiché il suo autore è riuscito, con grande abilità, a rendere quelle emozioni che i personaggi provano durante le battaglie ed inoltre a creare situazioni particolarmente umoristiche.