//“Twitch”: vicinanza nella lontananza?

“Twitch”: vicinanza nella lontananza?

di | 2020-12-15T21:55:08+01:00 15-12-2020 19:00|Alboscuole|0 Commenti
Di Marzia Zarro – 4^C –
Twitch. Ognuno di noi lo ha sentito nominare almeno una volta in questi mesi! Ma, cos’è?
Per capire bene di cosa stiamo parlando bisogna tornare indietro di circa 13 anni: nel 2007 un giovane imprenditore americano, di nome Justin Kan, decise di fare un esperimento, ossia trasmettere sul web in diretta la sua vita, 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
Non dobbiamo dimenticare neanche l’effetto sugli spettatori del film “The Truman Show”, dell’anno 1998, in cui il protagonista, a sua insaputa, veniva ripreso da telecamere nascoste sin dal giorno della sua nascita e migliaia di persone si intrattenevano guardando quello spettacolo, che era la sua vita. Bisogna ricordare pure che, proprio in quegli anni, nasceva in tutto il mondo “Il Grande Fratello”: un reality a 360° gradi, prodotto ancora oggi da una tv commerciale in Italia, in cui non ci sono copioni, ma le persone vivono all’interno della stessa casa senza dover seguire nessuna linea guida, ed è proprio questo che permette allo spettatore di identificarsi, di sentirsi partecipe e di trovare un contatto.
Nonostante questi esempi nel 2007, diversamente da oggi, guardare la vita di un’altra persona era considerato ancora abbastanza strano. Allora non c’erano le risorse tecnologiche necessarie per rprodurre queste trasmissioni da casa propria ma  Justin Kan riuscì a realizzare un programma attraverso il quale avrebbe trasmesso la sua vita. Raccolse dei fondi tramite un esperimento e poté permettersi la realizzazione di una piattaforma che prese il nome di “Justin.tv”, poi successivamente mutato in “Twitch”.
Acquistata poi da Amazon per migliaia di dollari, con gli anni è diventata sempre più conosciuta e si è ritrovata in una sorta di competizione con YouTube. Le sue particolarità sono però i contenuti di flusso, ovvero, non vengono registrati dei video per poi renderli disponibili al pubblico (come accadeva e accade tutt’ora su YouTube, con contenuti on demand), ma sono creati dagli streamer insieme agli spettatori, rendendoli partecipi e co-creatori del contenuto.
Altro punto su cui riflettere è che, mentre su YouTube si cerca una risposta ad una curiosità, su Twitch ci si collega in cerca di interazione, di compagnia, spinti dal desiderio di essere intrattenuti e di intervenire e dialogare con lo streamer, prendendo parte a qualcosa che sta accadendo in quel momento. Continua e viene alimentato quindi il desiderio di “vicinanza nella lontananza”. Non è una coincidenza infatti, che proprio nei mesi in cui miliardi di persone erano chiuse in casa, (parliamo quindi dei mesi da marzo a maggio, durante la quarantena) c’è stata una crescita esponenziale dei download dell’app di streaming, addirittura un aumento del 41%!
Ci dice Roberto Lucentini, che riveste il ruolo di talent scout su Twitch ed è co-fondatore dell’agenzia Arkadia Network – Smart Influence, che, a suo parere, questa crescita è stata determinata dalla condizione di solitudine ed isolamento in cui le persone si trovavano. Interagendo fra loro, commentando in diretta ciò che avveniva in quell’istante, riuscivano ad alleviare la sensazione di solitudine. Ed è proprio su questa piattaforma che circa 4 milioni di italiani ogni mese trovano intrattenimento, e la maggior parte di loro è costituita  dalla Generazione Z, ovvero da coloro che sono nati fra gli anni ’90 e il2010.
E fra questi troviamo personaggi come Fedez, il famoso rapper italiano che interagisce con migliaia di persone, condividendo insieme al pubblico la passione per i videogiochi, per la musica, o trattando di argomenti di attualità, a cui tiene particolarmente. Chiaramente, come in altri programmi, gli streamer, cioè coloro che condividono queste “dirette”, hanno l’opportunità di guadagnare del denaro tramite le iscrizioni degli utenti (loro ricavano il 50% circa della somma totale) e il numero di views (cioè, visualizzazioni) delle loro dirette, oppure sponsorizzando, cioè facendo pubblicità a brand importanti, ricavando una percentuale sugli acquisti.
Il programma, inoltre, possiede un regolamento, e nel caso in cui esso venga infranto, ci sono delle penalità che vanno dalla sospensione degli account, ad esempio per violazione di copyright, fino al ricorso contro il bando di un canale specifico. Questo è quello che è successo all’ex presidente degli USA, Donald Trump, che, dopo esser stato citato per due violazioni delle regole, ha ricevuto la sospensione temporanea del suo account su Twitch. Ma non è finita qui, perché sbarca su questa piattaforma anche un altro settore: lo sport e, più nello specifico, il calcio. Pochi giorni fa, infatti, è stata la Juventus a dare ai suoi tifosi l’opportunità di cimentarsi in una serie di prove a eliminazione diretta, e ci sarà poi un vincitore, che avrà l’occasione di presentare e annunciare l’inizio di questo nuovo format sulla piattaforma, e magari chissà, sarà l’inizio di una nuova e lunga carriera?