13/9/2020
Caro diario, pensavo che il primo giorno della scuola media fosse l’inizio di una nuova avventura, ma non si è rivelato così, anzi è stato un disastro. Ecco com’è andata: sono entrata in classe e ho trovato i miei compagni che stavano parlando divisi in tanti gruppi… non ho fatto a meno di notare che c’era un gruppo di ragazze perfette, assolutamente adorabili, amate da tutti, tanto da sedurre ogni ragazzo con il solo sguardo. Capelli lisci come la seta, pelle di pesca, occhi da cerbiatta, fisico perfetto e scultoreo… tutte le caratteristiche necessarie per farsi venerare come dee. Beh, io sono l’esatto contrario: sto ancora cercando di capire se i miei capelli rosso ramato sono ondulati o ricci, perché sono così cespugliosi e ribelli tanto da non avere una loro forma. Ho occhi marroni all’insù con qualche leggera striatura azzurra e lentiggini spruzzate sul viso e sono bassa e un po’ robusta. Mamma e papà mi dicono che sarò sempre la loro bella bambina, però io non sono bella. Tu che ne pensi? Comunque, il mio ingresso è stato accolto da sguardi insistenti, bisbigli e risatine di scherno; le ragazze perfette mi hanno squadrato dalla testa ai piedi e io mi sono fatta strada abbassando lo sguardo per cercare di ignorare quelle occhiate che mi hanno fatto tanto male… mi sono seduta al mio posto, come se niente fosse, e ho appoggiato l’astuccio e il quaderno sul banco mentre tutti stavano ricominciando pian piano a parlare. Ero molto a disagio, volevo svanire nel nulla senza che nessuno se ne accorgesse. Tu diresti che è finita qui, e invece no, caro diario! È successa un’altra cosa, ben più brutta, durante la ricreazione: quelle ragazze (d’ora in poi le chiamerò le Dive dei Social) mi hanno chiesto se volessi stare con loro e io ho accettato; poi mi hanno dato un loro cellulare, (ignorando tranquillamente il divieto sull’utilizzo del telefonino a scuola) e mi hanno fatto provare un filtro di Instagram che distorce i lineamenti del viso trasformandomi in un mostro. Poi hanno iniziato a chiedersi, con falsa innocenza, il motivo per il quale avesse quell’effetto, giungendo infine alla conclusione che aveva (stranamente!) quell’effetto solo su di me. Così hanno iniziato a consigliarmi di piastrarmi i capelli, perché i miei erano un “groviglio”, di mettermi a dieta, perché secondo loro ero in sovrappeso, e di mettermi i tacchi per sembrare più alta. Non ho avuto la forza di rispondere nulla e, fino alla fine delle lezioni, mi sono sentita risuonare nelle orecchie i loro commenti cattivi e le loro risatine di scherno. Quando sono tornata a casa, la mamma mi ha detto che la bellezza interiore splende ancora di più di quella esteriore e che anche lei era come me. Possibile? Lei, che è la donna più bella del mondo, come ha fatto a trovarsi nei miei stessi panni alla mia età? Ora ti devo lasciare, purtroppo credo che questo sia l’inizio di un’era di sofferenze e delusioni. Baci XXXStella
17/12/2022
Ho riletto casualmente il mio diario, a quasi tre anni di distanza. Ho provato pena per quella piccola Stella disperata e delusa dal primo giorno di scuola alle medie e confesso che mi è scappata anche qualche risata al pensiero che adesso, per fortuna, è cambiato tutto. Sono in terza e, col tempo, conoscendo meglio pregi e difetti dei miei compagni, la mia opinione su di loro è diversa. È proprio vero che non bisogna mai fidarsi delle prime impressioni né giudicare dalle apparenze, ma andare oltre, cogliere l’essenza, la verità che è spesso nascosta. Anche io sono cresciuta, sono diventata una persona nuova: prima mi sentivo un brutto anatroccolo, adesso sono un cigno. Sono più matura e sicura, pronta per affrontare un’altra avventura: il liceo. In questo mio percorso ho avuto un grande alleato, il Tempo, quello con la T maiuscola, che porta alla conoscenza di sé e degli altri, che decreta la nascita o la fine di amicizie, che determina il corso degli eventi e ci spinge a crescere, evolvere e maturare… Oggi i miei amici e i miei compagni vedono in me una ragazza spigliata e sicura; spero che le persone che incontrerò in futuro vedranno quella donna consapevole che sarò domani.