di MILENA GIANNUZZI –
Mattina di fine aprile 2018. Zainetto in spalla e cappellino, gli alunni delle classi terze della Scuola Primaria, Istituto Comprensivo di Calimera, sono pronti a vivere una giornata speciale. Arriva il pullman, si parte finalmente. Strade, traffico, asfalto, cartelli stradali, poi… eccoci sulla litoranea Otranto-Porto Badisco. Che la magia abbia inizio. Pioggia di sole sul mare del primo mattino, cielo azzurro e terra rossa, verde brillante di boschi e prati, un paesaggio incontaminato e fortemente evocativo. Siamo nel Parco naturale regionale Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase, area geografica protetta, in località Palascìa, a pochi chilometri da Porto Badisco, ricco di importanti siti preistorici e paesaggistici. Un lembo di terra proteso verso Oriente, il punto più a Est d’Italia. La nostra destinazione è il Parco Archeologico Okra, ubicato in un terreno agricolo trasformato in una piccola oasi naturale a misura di bambino. Un sentiero di ciottoli calcarei ed erbe selvatiche … immersi nei colori e nei profumi intensi della primavera salentina, ci allontaniamo sempre più dal terzo millennio… il nostro pullman si è trasformato nella Macchina del Tempo.
Al nostro arrivo siamo accolti dal team di giovani archeologi che, già da qualche anno, hanno realizzato il Parco tematico di archeologia sperimentale, che offre uno spaccato di vita preistorica come strumento didattico per l’apprendimento delle antiche origini. Gli operatori sono archeologi specializzati in preistoria e protostoria, in scienze dell’educazione e didattica e mettono a disposizione degli alunni informazioni scientificamente attendibili. Professionalità, gentilezza, organizzazione impeccabile conquistano noi tutti, alunni e insegnanti. La mattinata scorre lieve e intensa allo stesso tempo. Siamo affascinati dal racconto che si snoda a contatto con la natura, in questo viaggio nella più antica storia dell’uomo. I bambini ne sono i protagonisti attivi, nel lavoro di scavo, raccolta e catalogazione dei reperti, nella simulazione di un vero campo di scavo allestito con rigorosità scientifica. La nostra “passeggiata nel tempo” continua nei vari percorsi di ricostruzione di ambienti di vita nel Neolitico, alla scoperta delle attività quotidiane e del rapporto dell’Uomo con la Natura. I bambini vengono coinvolti emotivamente, in diretto contatto con il passato, ripercorrendo i gesti dell’uomo preistorico, guardando il mondo con i suoi stessi occhi. Infine le attività di laboratorio con materiali di origine naturale reperiti in loco, con la realizzazione di manufatti personali, portati via come ricordo della giornata. L’elevato interesse e il riscontro positivo espresso dagli alunni, confermano ancora una volta l’importanza della didattica laboratoriale come strumento ideale per la trasmissione delle conoscenze, a integrazione del lavoro svolto nella classe. Arriva il momento dei saluti, quasi a malincuore lasciamo quel mondo incantato. Si risale sul pullman, si riaccendono gli smartphone, le voci dei genitori che aspettano ci riportano alla realtà. Siete partiti? A che ora arrivate? Dai finestrini del pullman un ultimo sguardo al mare, il punto più a Est d’Italia, a quell’orizzonte che ogni giorno vede la prima alba.
Sì, stiamo tornando… il nostro viaggio sta per finire, la Macchina del tempo ci riporta a casa, dall’Alba della Storia… si torna nel Terzo Millennio.