//“Tre donne” all’Istituto d’Istruzione Superiore “E.Fermi” La scrittrice Dacia Maraini a Licata per presentare il suo penultimo romanzo

“Tre donne” all’Istituto d’Istruzione Superiore “E.Fermi” La scrittrice Dacia Maraini a Licata per presentare il suo penultimo romanzo

di | 2019-02-08T20:49:03+01:00 8-2-2019 20:49|Alboscuole|0 Commenti
Miryam Curella – L’evento si progettava sin dall’inizio dell’anno scolastico e la tenacia della prof.ssa Cettina Callea, in collaborazione con DEMeA Cultura, nella persona di Antonio Oliveri, ha fatto sì che il sogno si realizzasse. E così, giovedì 7 febbraio, l’Istituto d’Istruzione Superiore “E. Fermi” diretto dalla Dirigente Scolastica Prof.ssa Amelia Porrello, ha vissuto un momento di altissimo livello culturale con la presenza, nell’aula Magna dell’ITT “I. Giganti Curella”, della scrittrice Dacia Maraini che ha presentato il suo libro “Le tre donne”. Erano presenti all’evento, oltre gli alunni e i docenti della scuola, alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine, il Comandante dei Carabinieri, Francesco Lucarelli, l’Ispettore Pira in sostituzione del Commissario di Polizia dott. Alletto, la giornalista Ester Rizzo e rappresentanti di altri istituti scolastici. La presenza delle forze dell’ordine è stata molto apprezzata dalla scrittrice: “Le forze dell’ordine devono essere parte integrante della vita di una comunità, che i giovani capiscano quanto sia importante il loro impegno”. E’ difficile raccontare l’intensità del momento, soprattutto perché la scrittrice, grazie alle domande degli studenti, ha potuto abbracciare le tematiche più varie. Dalla condizione femminile all’immigrazione, dall’amore giovanile a quello della terza età, e soprattutto la differenza fra libertà e licenza di libertà. “Dobbiamo saper distinguere la libertà dalla licenza di libertà – dice Dacia Maraini – la libertà di ognuno si confronta con quella degli altri. La libertà cancella alcuni privilegi”. Non ha nascosto il suo amore per Van Gogh la cui presenza nel libro è quasi costante e nei lavori dei ragazzi è stato egregiamente rappresentato. Dalle “patate”, un tema ricorrente nei quadri dell’artista, ha tratto lo spunto per parlare di povertà e immigrazione. “Nei quadri meno conosciuti dell’artista, quelli che ho avuto modo di apprezzare in Olanda, spesso sono presenti le patate, e ho capito perché. Le patate erano l’unico sostentamento per le classi più povere. Scavavano a mani nude il terreno per procurarsi il cibo. Le patate rappresentano la povertà. Non dobbiamo dimenticare che l’Europa è stato un paese molto povero. Che molti europei hanno conosciuto il dramma dell’emigrazione… Nessuno lascia la propria terra se non è costretto; questo dovrebbe farci riflettere molto. E’ ovvio, che necessitano azioni intelligenti per affrontare il dramma dell’immigrazione che viviamo in questi giorni, ma non risolviamo il problema chiudendo le “porte”. E se penso all’Africa, credo che dovremmo pensare piuttosto a restituire loro quello che abbiamo levato.” Numerose sono state le domande degli studenti. E la Maraini non si è limitata a rispondere, ha dialogato con loro. E con loro, che hanno rivelato di aver preferito Gesuina, nonna di Lory e mamma di Maria, le tre donne del romanzo,  ha parlato dei nonni e di quanto sia fondamentale la loro presenza nella vita dei giovani. Molto toccante il momento in cui, alla domanda se nel libro ci fosse qualche riferimento autobiografico, ha parlato della madre. La sua forza. Il coraggio che ha saputo infondere nelle figlie nei campi di concentramento, quando per “una carota o una patata che dividevamo in 5, cuciva le camicie dei nostri guardiani”.Ha apprezzato molto le performance degli studenti che, con il piglio di “animali da palcoscenico”, hanno inscenato alcuni brani tratti dal romanzo. L’emozione nell’Aula Magna era vibrante, le sue parole sono state lezioni di vita. Per tutti i presenti e di ogni età. Inevitabile, alla fine, la coda per un autografo. E lei, sorridendo gentilmente, non si è sottratta a quest’ultima “incombenza”. Un grazie infinito, dunque, a Dacia Maraini.  E soprattutto grazie ai nostri studenti che con impegno e grande maturità hanno lavorato per un evento davvero grande. Grazie dunque a: Carmen Amato, Carolina Alesci, Annasia Giganti Cannizzaro, Andrea Occhipinti, Giuseppe Fiorentino, Nicole Marino, Giorgio Greco Polito, Alessia Marino, Fabiana Rizzo, Valentina Santamaria, Laura Truisi, Chiara Lus, Vanessa Ietro, Davide La Rocca, Luigi Profeta, Gaetano Truisi, Federica Pira, Giulia Territo, Marianna Trapani, Angelo Urso, Mattia Zambito, Davide La Rocca, Giuseppe Tardino, Fabio De Janni, Federica Maganuco, Desirée Radegonti, Gaia Fuciglia, Marika Pace, Maria Giambra, Fabiana Rizzo, Vincenzo Ingiaimo, Alex Lupo, Andrea Sciortino, Eliana Fraccica, Elisabet Massaro, Erika Peruga, Anna Helena Cantavenera. Un grazie ai docenti che hanno collaborato e un grazie ad Antonio Oliveri che ha apprezzato il lavoro della scuola, ma anche le bellezze della nostra sorridente città, così come ha scritto sui social.