TRA GIOCHI, SUONI E TRADIZIONI: UN FINALE SPUMEGGIANTE
Nta sta terra di Calabria c’è cu canta, sona e balla,
Cu di notti nesci u primu e si ricojja lu matinu,
Cu la festa di lu Santu e cu lu sonu di l’organettu
Cu di notti a serenati e cu si marita schiettu.
(Francesco Giannini – Terra di Calabria)
Come una bottiglia di spumante, quando viene aperta rilascia tutta la frizzantezza che conteneva, così spumeggiante è stata la fine di quest’anno scolastico per la Scuola dell’Infanzia di Fagnano Castello Centro: i mesi di maggio e giugno sono stati, infatti, ricchi di esperienze per questi bambini, che hanno vissuto momenti entusiasmanti all’insegna della tradizione e dei ritmi, dei suoni e dei canti popolari che da secoli animano le coscienze degli abitanti dell’Italia Meridionale, e che rappresentano un pezzo della nostra storia da tramandare ai più piccoli, anche attraverso queste esperienze. Ad ‘aprire le danze’ ci ha pensato il 24 maggio il signor Fausto, esperto nell’antica e popolare arte dell’intreccio, al centro della seconda U.D.A. progettata per l’anno in corso; sotto il porticato della scuola (proprio come ci si metteva una volta sulle porte delle case) il signor Fausto ha mostrato, ai bambini delle tre sezioni del nostro plesso ed a quelli della sezione di Santa Caterina Albanese, come si realizzano le ceste, usate un tempo dai nostri antenati per trasportare castagne, fichi, patate e ogni prodotto dell’agricoltura locale. Mentre i bambini lo osservavano plasmare un piccolo ‘panaro’ il signor Fausto ha narrato alcuni episodi relativi alla sua infanzia, quando alla loro stessa età, si metteva vicino alla mamma imitandone i movimenti necessari per la costruzione di ceste, panieri e graticci. Spostandoci da una tradizione laica ad una sacra, è stata poi la volta dei bimbi di 5 anni che il 27 maggio u.s. con la maestra di religione, coadiuvata dagli altri insegnanti, si sono recati in visita alla Chiesa Madre di Fagnano Castello, intitolata all’Immacolata Concezione, ed hanno avuto modo di ascoltare dalla vivavoce del parroco, la storia che ormai per tradizione lega la nostra comunità alla Madonna, cui è dedicata la festa dell’8 settembre; una festa molto sentita dal popolo fagnanese e che i bambini già conoscevano nella sua dimensione mondana, per via dei momenti di gioia e divertimento vissuti in quella data. Arrivato giugno è stato il tempo di salutare la scuola e tutti i nostri piccoli alunni del plesso lo hanno fatto calandosi nell’atmosfera giocosa e gioiosa della Calabria del ‘900; vestiti secondo i costumi tipici del tempo, i bambini si sono esibiti sulle note di Calabrisella mia e di altri canti e balli che appartengono al patrimonio folkloristico locale e regionale, e si sono poi cimentati nei giochi tipici della tradizione popolare come la campana, la trottola, la ‘pignata’, la camminata con la ‘sporta’ in testa. La festa, che ha ricordato i momenti di gioia vissuti nelle piazze del sud Italia nel secolo scorso ha in qualche modo rappresentato l’ultimo tassello di un mosaico, la cui creazione ha avuto inizio con la festa dei nonni e la relativa scoperta proprio dei giochi praticati dai nostri antenati, e con la raccolta delle castagne, allietata dai suoni e dai costumi del gruppo folk locale. E ancora, giochi di suoni e ritmi (parte integrante della programmazione annuale) sono stati al centro della festa dei Remigini, il tradizionale saluto dei bambini dell’ultimo anno alla Scuola dell’Infanzia, i quali, prima della consueta consegna del tocco e dei diplomi e della marcia ‘trionfante’, si sono cimentati in uno spettacolo all’insegna del ritmo e della bodypercussion. In questo intenso anno scolastico tradizioni ed arte (i due capisaldi della programmazione) si sono, dunque, mescolati e rimescolati, dando vita ad un caleidoscopio di esperienze, uscite, manifestazioni che resteranno impresse nella memoria di bambini, genitori e insegnanti per molto tempo.A cura dei docenti Antonella Quintieri e Michael Bevilacqua,
IC Fagnano Castello-Mongrassano (CS)