DI: Filippo Buttitta 3C
Manuel Bortuzzo ha diciannove anni. Era la notte del tre febbraio quando due criminali gli cambiarono la vita per sempre. Dalle indagini delle forze dell’ordine è venuto fuori che questo episodio è il risultato di una forte tensione tra alcuni clan malavitosi che operano a Roma: a quanto pare, le due persone a bordo di uno scooter erano state mandate ad uccidere un mafioso. Solo che il grilletto è stato puntato verso un ragazzo che non ha mai avuto a che fare con la malavita e che conduce una vita normale. La vita sembrava sorridergli dato che era diventato un campione di nuoto, lo sport che più lo affascinava sin da bambino. La mattina seguente al tragico incidente si susseguono diverse notizie che non danno speranza. “Manuel è ancora in pericolo di vita e non riusciamo a capire come sia possibile che sia stato colpito da un proiettile. Non possono accadere episodi tanto gravi, siamo davvero sconvolti” dirà la sorella sconcertata. Qualche giorno dopo i numerosi interventi per tenerlo in vita arriva finalmente la notizia che ognuno voleva sentirsi dire: Manuel è stabile e il rischio di morte si allontana. Ma quando la vita stava sorridendogli facendolo rimanere in vita arriva un’altra stangata. Questa è più forte, fa più male. “Manuel Bortuzzo non potrà più camminare. Lesione completa del midollo” dicono i medici. Proprio lui che stava sognando una carriera piena di successi, soddisfazioni e l’esordio alle olimpiadi adesso si ritrovava su un letto, con la prognosi più brutta per lui. Com’è strana la vita! Manuel poi si sveglia e dopo un po’ fa sapere di sè sui social pubblicando dei video dove si mostra molto felice e fiducioso per il recupero. “Il mio obbiettivo- dice – è di tornare per le olimpiadi, non per le paralimpiadi anche se sarà difficile.” “Come mi vedo tra 10 anni? Spero in piedi”. Intanto la solidarietà di tutti gli sportivi si fa sentire, oltre a quella di tante persone comuni: partono slogan e campagne di solidarietà per la raccolta di fondi destinati alla famiglia di Manuel per fronteggiare tutti gli adattamenti della sua abitazione. Lui si allena ogni giorno cercando di “sconfiggere” quella maledetta sedia a rotelle di cui non può più fare a meno.
Manuel Bortuzzo è sicuro: ”Torno più forte di prima!”.