Il social Tik Tok nasce nel 2016 in Cina, ma solo alla fine del 2017 conosce il suo sviluppo quando il fondatore Zhang Yiming fonde la sua app con il sito americano musical ly per la creazione e la trasmissione di video e la messaggistica. Tik Tok è una macchina complessa di marketing, fidelizzazione e forte utilizzo dell’intelligenza artificiale. Funziona perché conquista i propri utenti, molti appartenenti alla fascia adolescenziale, nella voglia di essere belli e famosi come i propri idoli. L’idea è semplice. Selezioni un brano musicale e registri un video che segua ritmo di quel brano, scegliendo soggetto, scenografia e danza. La piattaforma mette a disposizione una serie di strumenti per l’elaborazione dei video, per il montaggio dell’audio prescelto e per la generazione di effetti speciali. Poi lancia settimanalmente delle challenge, un obiettivo per tenere la comunità unita ma anche per continuare a raccogliere dati. Ciò comporta, talvolta, conseguenze negative, come si è potuto appurare il 22 gennaio scorso, quando una bimba di 10 anni è morta soffocata mentre, si ipotizza, stesse partecipando proprio a una sfida online. Fortunatamente il social genera però situazioni positive come quando si lanciano campagne di educazione sociale o di sensibilizzazione verso temi come la violenza contro le donne o i minori. Tik Tok è la più grande comunità di condivisione video tra privati esistente oggi. Una volta entrato nella piattaforma, spesso, l’utente rimane isolato in una bolla, ovvero riceve sempre e solo contenuti uguali, simili ai propri gusti. La tecnologia gli crea un mondo fatto di propri simili e l’utente non ha bisogno dei follower per essere un influencer. Semplicemente posta un video ed ha un pubblico immediato che guarda senza neanche conoscere chi sta guardando. La rivoluzione di questo social, rispetto agli altri social network, è che non ti devi registrare per vedere, lo fai solo se vuoi postare un video o dei contenuti. E non ci si fa notare con un like o un click, ma scorrendo dall’alto verso il basso, e viceversa, mentre il sistema registra i tuoi movimenti e affina cosa proporti. Un famosissimo tiktoker italiano è Khaby Lame, seguito da circa 152,1 milioni di follower. La sua avventura su Tik Tok è iniziata nel marzo del 2020 quando l’azienda dove lavorava l’ha lasciato a casa a causa del Covid. Chiuso in casa è riuscito a trasformare le idee che aveva in testa in qualcosa di creativo. I suoi primi video lo mostravano ballare e guardare i videogiochi. Poi è passato alla comicità, ma nel suo profilo non mancano le tematiche come la lotta al razzismo e il Black Lives Matter (BLM, letteralmente “Le Vite Nere Contano“), rimando a un movimento attivista internazionale, nato all’interno della comunità afroamericana e impegnato nella lotta contro il razzismo perpetuato a livello socio-politico verso le persone nere, che organizza, regolarmente, delle manifestazioni per protestare apertamente contro gli omicidi delle persone di colore da parte della polizia, nonché contro questioni come la brutalità della polizia e la disuguaglianza razziale nel sistema giuridico degli Stati Uniti.