Aurora Calcagni, II^ AO – I.I.S. G. da Catino
di AURORA CALCAGNI (II^AO) – Caduto l’Impero romano d’Occidente, nei territori dell’Impero Bizantino, le condizioni delle donne erano migliori rispetto al passato; in effetti godevano di maggiore visibilità, onori e privilegi. In particolare, sotto l’imperatore Giustiniano spicca la figura di una donna, Teodora, sua moglie.
Teodora nasce nel 497, il padre faceva il guardiano di orsi all’ippodromo di Costantinopoli, quindi di umili origini. Divenuta orfana a causa della morte del padre, Teodora, ancora bambina, viene spinta dalla madre a esibirsi sulla scena come attrice, riscuotendo grande successo, soprattutto nella danza, che, secondo lo storico Procopio di Cesarea, era un vero e proprio spogliarello, tanto che arriva a metterne in dubbio la moralità. Tra l’altro Teodora all’età di 16 anni avrebbe avuto un figlio, che non avrebbe, però, tenuto con sé, e si sarebbe concessa in cambio di doni preziosi.
Divenuta ricca e famosa, viaggia a lungo giungendo fino a Costantinopoli. Qui Giustiniano si innamora perdutamente della sua bellezza e della sua intelligenza. Allora lo zio, Giustino, che lo aveva adottato e scelto a succedergli al trono, modifica la legge che impediva ai membri del Senato di sposare attrici ed ex attrici che si fossero ravvedute. Giustino fa ciò per rendere possibile l’unione del nipote Giustiniano con l’affascinante Teodora, che acquisisce così il titolo di Kyria, ovvero Signora, e poi, alla morte di Giustino, di sovrana, ovvero di Basilissa.
Teodora si interessa molto di questioni religiose, appoggiando il monofisismo (dottrina che sosteneva che Cristo avesse solo la natura divina). Inoltre è proprio lei a promuovere l’elezione di papa Virgilio, anche per ragioni politiche. In campo sociale ottiene per le donne il riconoscimento del diritto a ereditare beni e leggi a tutela delle prostitute.
Bisogna aggiungere che, grazie all’intervento coraggioso in assemblea di Teodora, Giustiano decide di affrontare i suoi nemici durante la rivolta del Nika (532) e sopprime nel sangue la ribellione. Teodora si comporta, quindi, da brillante sovrana e contribuisce al successo politico del marito.
Nel 548 muore consumata dal cancro. Giustiniano da quel momento diviene sempre più solitario e triste fino alla morte, da cui fu colto nel 565. Il personaggio di Teodora ci viene descritto in modi diversi. Procopio, per esempio, esprime un giudizio negativo sulla moralità dell’imperatrice, ma ci sono altre fonti che la descrivono come donna pia e molto mite.
Sicuramente il peccato di questa donna, mai perdonato dagli uomini dell’epoca, fu il suo potere sugli uomini sia da attrice sia da imperatrice, che esercitava sfruttando la sua bellezza, ma anche la sua intelligenza e intraprendenza.