È il 570 dopo Cristo quando a Ratisbona, nella principale città dei Longobardi in Baviera, nasce Teodolinda, figlia del Duca Garibaldo e della moglie Valdrada.
Solo due anni prima il Re del suo popolo, Alboino, è entrato per la prima volta in Italia, iniziando una serie di guerre (longobardo-bizantine) che modificheranno in modo indelebile la storia del nostro paese. I genitori della neonata non sanno che la figlia è destinata a diventare una delle regine più amate del periodo medievale e venerata per secoli come beata in molte zone della Lombardia.
Garibaldo I di Baviera (540 – 593) fu il primo duca del territorio tedesco, e sposò Valdrada (531-…), la cui storia è più complessa di quella del marito.
La donna era figlia del re longobardo Vacone, il quale la diede giovanissima in sposa a uno dei re franchi, Teodebaldo, che regnava su alcune zone dell’attuale Francia. Teodebaldo ebbe vita breve (morì nel 555 a vent’anni circa) lasciando la giovane moglie senza figli. La donna venne sposata dal prozio del defunto marito, Clotario I (497-561), il quale si prese regno e moglie. Divenuto unico re dei franchi, fu obbligato dai sacerdoti, sicuramente prima del 561, a ripudiare Valdrada la quale, ancora giovane, sposò infine Garibaldo di Baviera. Dopo esser stata regina dei franchi, con ben due consorti diversi, Valdrada finì per essere contessa dei Longobardi in Baviera.
La donna del casato dei Letingi, ripudiata dai franchi ma apprezzatissima dai longobardi, diede un prestigio al ducato tedesco, e partorì due figli. Una di loro era Teodolinda.
La giovane ragazza crebbe nel ducato di Baviera nel periodo durante il quale i longobardi conquistavano l’Italia, contaminando la cultura romana e dando inizio ad un miscuglio di culture che ancor oggi caratterizza il nostro paese. Il regno dei Longobardi si scontrava infatti da un lato con i Bizantini, e dall’altro con i Franchi.
Giunta l’età del matrimonio (15 anni circa per le ragazze dell’epoca) nel 585 i franchi proposero a Garibaldo di farla sposare con Childeberto II, Re dei Franchi e nipote di Clotario I che aveva sposato la madre. I franchi tentarono di stringere patti di fratellanza con i Longobardi, proponendo al nuovo Re, Autari, di sposare la sorella terzogenita di Childeberto II, Clodesinde.
Gli accordi per i due matrimoni non andarono a buon fine.
Nel frattempo Teodolina era scappata in Italia insieme al fratello, e Autari decise di sposarla.
La giovane principessa si trovò ad essere regina dei Longobardi dopo aver rischiato di diventare una regina dei Franchi
Questi ultimi non si arresero alla fine delle trattative matrimoniali, e tentarono l’invasione della Lombardia, che però fallì.
Il 5 settembre del 590 ,dopo solo un anno di matrimonio, Teodolinda si ritrovò vedova di Autari, morto avvelenato, regina dei Longobardi ma priva di discendenza e di credito per governare da sola. Non è noto come si arrivò alla scelta del nuovo Re, ma secondo il cronista Paolo Diacono il popolo offrì alla donna la possibilità di scegliersi un nuovo marito, futuro rex Langobardorum.
Il secondo marito di Teodolinda fu Agilulfo, duca di Torino, il quale aveva forse architettato l’avvelenamento di Autari per sposare Teodolinda e diventare Re. La leggenda, trasmessa da Paolo Diacono, racconta che la regina, ricevuto incarico dal popolo di scegliere un nuovo marito, accolse (o invitò) Agilulfo in visita presso la corte. Quest’ultimo le baciò la mano in segno di rispetto.
Il matrimonio fu celebrato nell’Autunno del 590, e nel 591 Agilulfo venne proclamato Re dei Longobardi da un’assemblea di popolo. Negli anni seguenti il Re e la Regina strinsero accordi con i Franchi e gli Avari per garantire la pace ai confini del nord Italia, e si concentrarono nel conquistare i restanti possedimenti ai sovrani dell’Impero Romano d’Oriente.
Teodolinda regnò in un’epoca difficilissima, in cui i rapporti fra Longobardi, Franchi, Avari, Bizantini e Papato erano tutti retti da un fragilissimo equilibrio.
In questo contesto la fede della Regina, Cristiana Cattolica, era in contrasto con la maggioranza dei popoli. I Longobardi erano infatti perlopiù Cristiani Ariani o Pagani, e in continuo conflitto con il Papa. Teodolinda fu la principale interlocutrice di Papa Gregorio Magno, in carica dal 590 al 604, e riuscì a convincere alla tregua le fazioni in campo, longobardi da una parte e bizantini dall’altra.
Teodolinda non solo riuscì a fermare la guerra, ma fu attiva anche sul piano istituzionale per garantire la restituzione di beni di proprietà della chiesa, per far reinsediare i vescovi nelle diocesi occupate dai longobardi.
Dal punto di vista statale, Teodolinda fece elevare lo status di Monza a capitale d’estate del Regno dei Longobardi, iniziando i lavori di costruzione di quello che diverrà il famoso Duomo che oggi ospita alcuni degli oggetti d’arte gotica più preziosi del periodo medievale. Fra questi si ricorda la Corona Ferrea, realizzata durante il regno di Agilulfo e Teodolinda, realizzata, secondo la leggenda con uno dei chiodi della Croce.
La Croce di Teodolinda o di Adaloaldo, fu regalata dal Papa Gregorio Magno alla Regina in occasione del battesimo cattolico del figlio
Teodolinda fu un punto di riferimento non solo per il proprio popolo, ma anche per il Papa e il mondo cristiano cattolico.
Il regno di Agilulfo fu lungo e prospero, un periodo durante il quale l’Italia crebbe economicamente.Nel 616 il sovrano morì, il primo re dei longobardi a morire di morte naturale in Italia, e gli succedette il figlio, Adaloaldo, il quale era stato battezzato con rito cattolico nel 603. Il ragazzo era ancora troppo giovane per governare e la reggenza venne sostenuta da Teodolinda, che fu l’unica sovrana dei Longobardi per quasi 10 lunghi anni.
Nel 620 Adaloaldo acquisì sempre maggior potere, e finì per essere poco amato dai longobardi. Il figlio di Teodolinda adottò una politica di non belligeranza, e cercava una soluzione di pace ai conflitti con Bisanzio, una soluzione mal digerita dai battaglieri nobili longobardi. Arioaldo, cognato del Re (marito della sorella Gundeperga), probabilmente tramò per farlo uccidere e divenne il Re dei Longobardi nel 625.
Teodolinda non riuscì a impedire questa serie di intrighi di corte e morì un anno dopo il figlio. La sua figura era ormai leggendaria nel popolo del Nord Italia, e fu sepolta nella Basilica di San Giovanni Battista a Monza. Nel 1308, ormai venerata in diverse zone come beata, la sua salma venne trasferita nella cappella a lei dedicata dell’attuale Duomo.
S. Sarnataro- M.Fabiano 1°H