di Aurora Scarcelli, 2^A
Agli inizi di Gennaio il Dipartimento di pubblica sicurezza del governo islandese ha dichiarato lo stato di emergenza: cosa sta succedendo?
Per capire, è necessario sapere che l’Islanda, dal punto di vista geologico, è un territorio molto particolare perché è una parte di fondale oceanico emersa grazie all’accumulo di magma proveniente dal mantello terrestre.
Per di più l’Islanda è attraversata dalla dorsale medio-atlantica che divide la placca continentale Nordamericana dalla placca continentale Eurasiatica; esse si allontanano di 1 cm ciascuna ogni anno e ciò provoca sismi ed eruzioni vulcaniche.
Proprio per questa sua natura l’Islanda è definita l’isola di fuoco e di ghiaccio.
Dall’11 Novembre, nei dintorni del piccolo comune di Grindavik, si stanno aprendo delle larghe fessure da cui fuoriesce magma.
I cittadini sono stati evacuati già a Novembre, ma una volta finita la prima fase di eruzione, sono tornati nelle loro abitazioni per poi evacuare nuovamente sabato scorso.
Purtroppo, questa volta, la situazione è alquanto critica, perché la lava che fuoriesce dalla nuova fessura sembra inghiottire le case del piccolo centro abitato e minaccia di spazzare via il tranquillo paese marittimo.
Certo, non è da tutti riuscire a vivere sapendo di avere sotto i propri piedi del magma incandescente e vivere con l’incognita di come si comporterà la Terra.