di Agata Cibelli, 3^ I
Tutti noi, da bambini, avevamo un solo desiderio: diventare adulti. Immaginavamo di vivere in un castello super lussuoso, splendido, così appariscente da far morire di invidia tutte le altre compagne, sognavamo di andare al polo nord per abbracciare un orso polare e testare se sono veramente morbidi come sembra, volevamo andare nel deserto per cercare la lampada magica di Aladdin. Fantasticavamo di avere un marito bellissimo, simpaticissimo, ricchissimo, insomma il principe azzurro.
Solo che, quando abbiamo buttato le barbie e abbiamo soppresso la nostra infantilità, abbiamo capito che se trovi la lampada, magica non sarà; ci siamo resi conto che i principi azzurri non esistono, o meglio appena credi di averne trovato uno scopri che non è quello che sembra oppure che è gay! (Ci si può aspettare di tutto). Abbiamo compreso che se vogliamo vivere in un castello bisogna avere i soldi e, per averli, bisogna lavorare e, per essere assunti, bisogna studiare e, per apprendere, bisogna faticare!
Sei sommerso dalle responsabilità, oppresso dal lavoro e quindi non ha senso aspettare la maturità e rovinarsi l’infanzia e l’adolescenza per un’età di crisi.
Scusatemi, ma io preferisco vivere adesso che rovinarmi il presente pensando a quello che non sarà mai il futuro!