Roberta Di Marzio VB SIA. Nazanin Zaghari Ratcliffe è una operatrice umanitaria con doppia cittadinanza (iraniana e britannica) coniugata con Richard Ratcliffe, cittadino britannico. Dalla loro unione è nata, nel maggio del 2014, Gabriella.
Ed è proprio per presentarla alla sua famiglia che Il 17 marzo 2016 la donna si era recata con la bambina di ventidue mesi in Iran, suo Paese d’origine. Nazanin, che all’epoca dei fatti lavorava come project manager per la Thomson Reuters Foundation, un ente non-profit che promuove il progresso socio-economico, il giornalismo indipendente e lo stato di diritto, venne arrestata il 3 Aprile dalle Guardie della Rivoluzione all’ aeroporto Imam Khomeini mentre era in procinto di prendere un volo per Londra dove viveva da anni. Le Autorità hanno confiscato il passaporto britannico della piccola Gabriella che è rimasta bloccata in Iran, affidata ai nonni materni.
Dopo l’arresto Zaghari-Ratcliffe è stata portata in un luogo sconosciuto a Kerman, a 1000 km a sud della capitale iraniana, ma le istituzioni hanno reso note le motivazioni dell’arresto molto tempo dopo. La condanna è arrivata nel settembre 2016 : cinque anni di carcere per “appartenenza a un gruppo illegale” e per aver partecipato alla “definizione e alla realizzazione di progetti multimediali e informatici finalizzati alla caduta ‘morbida’ del governo“ In altre parole l’accusa è di spionaggio.
Secondo Kate Allen, direttrice di Amnesty International Regno Unito, Nazanin sarebbe stata privata del diritto a un giusto processo e trattenuta in isolamento senza la possibilità di vedere un avvocato, condannata con una procedura sommaria e gravemente irregolare.
Ma quel che deve esserle pesato di più è la mancanza della sua bambina che non ha più visto dal giorno dell’arresto. Secondo Amnesty a Nazanin era stato consentito solo di telefonare ai suoi genitori, ai quali aveva rivelato di essere stata costretta a firmare una confessione, senza aggiungere altri dettagli.
Nel corso di questi anni in carcere le condizioni fisiche e psichiche di Nazanin sono peggiorate e secondo il marito Richard, che da Londra porta avanti la campagna per la scarcerazione, non riceve cure mediche adeguate.
Nel 2018, proprio a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute, Nazanin è stata trasferita dalla prigione di Evin al reparto psichiatrico dell’ospedale Imam Khomeini, nella capitale Teheran.
Questa decisione, secondo Amnesty International, è stata presa senza coinvolgere la famiglia.
Richard Ratcliffe ha deciso di rendere pubblica la storia della moglie e ha lanciato una petizione on line su Change.org in cui chiede al primo ministro britannico, David Cameron, e alla Guida Suoprema dell’Iran, Ali Khamenei, di intervenire per il rilascio di Nazanin.
Recentemente il Gruppo di Lavoro delle Nazioni Unite sulla detenzione arbitraria ha sancito che la sua detenzione è arbitraria e ha invitato le autorità iraniane a rilasciarla immediatamente e accordarle il diritto ad un risarcimento.
Intanto, nell’ottobre dello scorso anno, alla piccola Gabriella è stato consentito, dopo quattro anni, di tornare a casa per riabbracciare il suo papà che l’aspettava per accompagnarla a scuola.