//Sta nevicando. Sei costretto a stare in casa per motivi epidemiologici e decidi di riordinare i cassetti della tua scrivania. Così ti capita tra le mani una vecchia foto…

Sta nevicando. Sei costretto a stare in casa per motivi epidemiologici e decidi di riordinare i cassetti della tua scrivania. Così ti capita tra le mani una vecchia foto…

di | 2020-04-26T18:56:50+02:00 26-4-2020 18:56|Alboscuole|0 Commenti
a cura di Desireé Becchetti – classe III/C scuola secondaria di I grado –  …una vecchia foto che riconosco immediatamente: siamo io e la mia ex migliore amica, Sara. Ci siamo conosciute in seconda elementare, anche se abbiamo legato solo in terza, e da lì siamo diventate inseparabili: facevamo sempre i compiti insieme, dormivamo insieme, appena potevamo uscivamo e, sì, spesso litigavamo. Erano litigi stupidi, nella maggior parte dei casi generati da motivi che, una volta risolti,  dimenticavamo quali fossero, anche per paura di perderci. Era normale che avessimo altre amiche ma, anche se sapevamo di essere molto unite, spesso ci preoccupavamo di essere sostituite l’una nel cuore dell’altra da altre persone. Lei festeggia il suo compleanno il giorno prima del mio e per questo spesso lo festeggiavamo insieme, una delle cose che più adoravo. Quando ci siamo iscritte alla scuola media abbiamo, ovviamente, chiesto di essere nella stessa classe e così è stato, anche se i primi due anni li abbiamo passati a litigare a causa delle nuove amicizie nate in quel periodo e anche per alcune voci che giravano. Ora io non sono più nella sua stessa scuola, ma ciò non significa che non parliamo più, anzi, spesso ci raccontiamo ciò che ci succede e ci confrontiamo su molte cose. Io, come spero anche lei, non rimpiango assolutamente nulla della nostra amicizia, la quale è stata appunto quella che è durata più nel tempo. Questa è stata in breve la nostra storia. Prendo la foto, la metto da parte e continuo a mettere a posto i vari cassetti: non mi stupisco di trovare altre foto che mi ritraggono insieme a lei, in fondo ne abbiamo fatte veramente tante, anche alcune in cui cercavamo di imitare le ragazze che vedevamo in Internet  che ci ispiravano. Una volta finito di ordinare la scrivania mi ritrovo con circa una trentina di foto e inizio a mandargliele tutte su whatsapp. Lei, quando risponde, è molto sorpresa e iniziamo a parlare e a commentare il tutto. Devo ammettere che un po’ mi manca la nostra amicizia e tutte le cose che facevamo insieme, nonostante il brutto periodo della prima e seconda media e benché ora sia felice e abbia delle nuove amicizie fantastiche. La sera inizio a pensare a questi giorni molto tristi in cui non si può uscire di casa e ,annoiandomi, decido di scrivere un messaggio ad alcune delle persone che non sento da molto tempo  e mi accorgo che sono davvero tante. Alcune mi rispondono la sera stessa , altre la mattina successiva e mi rendo conto che forse non sono l’unica ad avere un po’ di nostalgia … Questa giornata devo dire che mi ha portata riflettere su molte cose a cui spesso non si dà importanza oppure le si prende in considerazione con superficialità. Ad esempio ho pensato, oltre alle persone che non vedo da tanto, a tutte quelle che vedo abitualmente e che, a causa di questo virus, non frequento ormai da molto. Per me è una cosa molto triste, perché tutte queste persone mi mancano e, quando magari sto in loro presenza, passo molto tempo a discuterci e nei momenti in cui non posso vederle me ne pento. Oppure alla scuola, che tutti diciamo sempre di odiare: in momenti come questi penso solo che vorrei tornarci perché, in fondo, non mi dispiace passare la mattinata in compagnia di persone che non fanno altro che farmi stare bene. Partendo da una semplice foto sono arrivata a fare una grande riflessione, la quale mi ha portato a pensare che, quando tutto questo sarà finito e si tornerà finalmente alla normalità, imparerò ad apprezzare molto, molto di più ogni singola giornata, ora e minuto. Tutto ciò è una dura prova a cui siamo stati sottoposti, allo stesso tempo è una grande lezione di vita che spero capiscano più persone possibile in modo che, una volta usciti di casa, il mondo sia un posto migliore, magari anche solo leggermente, ma migliore e che i rapporti tra le persone facciano un passo avanti.