Nata in Corea, la serie Squid Game ha conquistato una vastissima platea di spettatori ed è diventato a un fenomeno di massa. Di fronte a ciò, alcuni sono arrivati a definire questo successo come ‘Il gioco del nostro tempo’. Ma è davvero così? Qual è il motivo? Di cosa parla realmente?
In sintesi: Squid Game racconta le disavventure di un gruppo di poveri, oppressi dai debiti, che si affrontano tra loro per denaro e per il divertimento di qualche anonimo riccone. È la storia di 456 poveri cristi, indebitati fino al collo, che accettano di partecipare a una sorta di «Giochi senza frontiere» in cui un concorrente vince l’intero montepremi e gli altri 455 vengono eliminati fisicamente da guardie mascherate.
L’obiettivo è dare a tutti un’opportunità di riscatto leale e alla pari: i giocatori sono tutti sullo stesso piano, possono perdere (e morire) o vincere e andare avanti, senza vie di mezzo. Ma ciò che ci domandiamo è: ‘Come mai questa serie ha avuto così tanto successo nella nostra realtà’?
Innanzitutto, la trama piuttosto semplice (con concetti noti anche ai bambini come l’utilizzo di colori e forme molto familiari a loro). C’è inoltre la competizione, che comunque attira sempre sia i grandi che i più piccoli; a ciò si aggiunge la manipolazione della violenza e della morte, un fascino che colpisce molto gli adolescenti. Ogni episodio si conclude con della suspense che porta a vedere quello successivo. Tutti questi elementi non fanno altro che stimolare curiosità nello spettatore. Non meno importante, infine, un altro elemento, quello di appartenenza. Per i ragazzi, adolescenti in particolare, è sempre molto importante” sentirsi come gli altri”, “fare parte del gruppo” e questa necessità li spinge ad avere gli stessi comportamenti dei coetanei per non sentirsi esclusi o diversi.
Tutto ciò ci spinge ad una riflessione: giochi come Squid Game dimostrano che l’animo umano è molto più contorto e opportunista di quanto si possa immaginare. È un cattivo esempio per gli adolescenti che quanto ad aggressività ne hanno spesso da vendere. In Squid Game c’è un perfetto ritratto di una società che, lasciata a sé stessa, risponderà solo all’istinto della sopravvivenza alimentato da una competizione malsana. Se i bambini oggi, come spesso si sente dire, sono il futuro del domani, allora il futuro è affidato nelle pessime mani dei mezzi di comunicazione non controllati dagli adulti. In sostanza, Squid Game ci spiega che niente è mai davvero come sembra e che sotto le apparenze più innocue si può nascondere l’origine del male.
LUANA DI DONATO e CHIARA SLUFIK (4^ C)