Alessia Loglisci – Oggi il mondo è invaso da un virus che proviene dalla Cina, comunemente chiamato Coronavirus. E’ un virus che ha fermato il mondo, ha fermato le guerre, ha fermato tutto. Questo virus provoca starnuti, tosse, febbre e viene trasmesso tramite gli starnuti e la tosse, ma ci sono anche persone asintomatiche che pur avendo il virus, non hanno nessun sintomo. La scuola si è chiusa. Per questo non possiamo più uscire, andare a scuola, uscire con gli amici e andare a trovare i famigliari perché un minimo stranuto o un colpo di tosse potrebbe infettare tutte le persone vicine. Il presidente Conte, ha stabilito delle regole. Non poter uscire neanche per andare a fare la spesa, era chiedere troppo, ci siamo, quindi tutti muniti di mascherine, igienizzanti e guanti attenti a rispettare un metro di distanza anche se si indossa la mascherina. Bisogna mettere i guanti per evitare di toccare qualcosa che è stato toccato da una persona con il virus. Usare l’amuchina significa igienizzare le mani una volta arrivati a casa o al lavoro e lavarsi SEMPRE le mani una volta tornati a casa. Prima dell’arrivo del Coronavirus ero abituata ad uscire quasi tutti i giorni, ad andare in palestra con le mie amiche, ad uscire in compagnia dei miei amici e andare a trovare i miei nonni. Dopo il 5 marzo ho capito che non era una situazione da sottovalutare! Come tutto il mondo anche io mi sono messa in quarantena. La quarantena ti costringe a rimanere a casa e ad uscire solo in caso di emergenza. Finalmente il 4 maggio abbiamo avuto il consenso di uscire, di andare dai nonni, di uscire per andare a fare una passeggiata, ma sempre con le mascherine e i guanti, di stare sempre almeno un metro di distanza., Insomma il bellissimo e inaspettato “regalo” di non andare a scuola che all’inizio ha rallegrato tutti, si è trasformato in un bruttissimo incubo!
Quando mi fermo a pensare, non penso tanto al Coronavirus, sempre a come trascorreremo quest’estate, se potremo andare al mare. Quanto potremo allontanarci e come saranno disposti gli ombrelloni. Mi pongo sempre queste domande e cerco sempre di trovare delle risposte nei discorsi che fa il presidente Conte, dal telegiornale e anche da qualche notizia che ci dà il nostro sindaco. Inizio allora ad immaginare dove potrei andare, che posti potrei visitare, solo utilizzando la fantasia. Mi viene in mente di andare al mare visto che si sta avvicinando l’estate, ma dove? In quale spiaggia? Potrei andare a Lecce, sia per la bellissima spiaggia vicina, limpida e trasparente come il vetro, sia per la parte antica di Lecce, la parte barocca come le chiese, i monumenti e i palazzi. Mi piacerebbe tanto anche assaggiare i piatti tipici leccesi, come il famosissimo rustico di Lecce, la puccia (che fanno anche qui, ma fidatevi, non è la stessa cosa) e dolci, come il buonissimo pasticciotto di Lecce e i dolcetti di pasta di mandorla. Mi piacerebbe tanto andare a Lecce quest’ anno, tuffarmi nel bellissimo mare e creare dei bellissimi castelli di sabbia insieme al mio cuginetto che non vedo da tantissimo tempo, ma penso proprio che quest’anno non sarà possibile.
Credo proprio che dobbiamo accontentarci di passare un’ estate diversa da tutte le altre. Intanto io non smetto di sognare, non smetto di pensare che tutto questo finirà il prima possibile.