Giovedì 2 maggio la professoressa Mancinelli ha accompagnato me e tutti i miei compagni nella palestra dove di solito facciamo educazione fisica con il professor Di Pasquale e ci siamo seduti al centro del campo. Appena siamo arrivati, la palestra era completamente vuota e c’eravamo solamente noi e Giuseppe, il bidello della scuola elementare, ma dopo meno di un minuto è arrivato tutto il resto della scuola, comprese tutte e cinque le classi di una scuola primaria. Aspettavamo il signor Roberto Alborghetti, giornalista ed autore del libro “Social o dis-social?”, che tratta della dipendenza dal Web. Quando è arrivato, si è subito presentato e poi la mini-sindaca di San Vito Chetino, Annachiara Scisci, ha fatto un discorso sull’uso dei Social Network, o meglio sull’abuso quando si è ancora piccoli oppure alla nostra età, cosa che, come dovrebbero sapere tutti quanti, è una cosa sbagliata che può portare anche a dei problemi seri in futuro, sia relazionali che psicologici. Passati 10 minuti, il microfono ha cominciato a fare un rumore strano, ma anche un po’ divertente, spegnendosi e riaccendendosi moltissime volte. Poi il signor Alborghetti si è rassegnato ed ha posato quel microfono fastidioso vicino una cassa a cui era collegato ed ha cominciato a parlarci di a cosa può portare una presa in giro pubblica, soprattutto sui social. Ci ha spiegato anche che è illegale falsificare la propria età solamente per riuscire a crearsi un profilo on-line e che, proprio per queste azioni commesse, i proprietari di molti social hanno dovuto bloccare centinaia e centinaia di profili aperti da ragazzini sotto l’età minima consentita. Ci ha fatto riflettere sul fatto che è rischioso postare delle foto proprie o di altri minorenni. Mentre parlava, ha visto un ragazzino della scuola primaria che stava seduto sui tappeti per le capriole e lo ha invitato a fargli da “assistente” ed esprimere le sue opinioni sul Cyberbullismo. Senza farselo ripetere due volte, si è presentato ed ha ricevuto tantissimi applausi, perché ha detto che qualsiasi forma di bullismo deve essere combattuta ed eliminata perché in futuro ci potrebbero essere talmente tanti bulli da non essere più possibile controllarli. Poi il giornalista ha chiesto se ci fosse qualcuno che voleva fare delle domande e si sono alzati molti ragazzini. Si sono messi in coda per parlare e la maggior parte di loro ha fatto domande riguardanti l’utilità dei social e degli annunci che compaiono nel bel mezzo delle pagine web dei siti. L’incontro è stato molto interessante e ci ha fatto riflettere su degli avvenimenti che di solito consideriamo irrilevanti e senza conseguenze, ma che invece possono provocare disagi e problemi soprattutto morali.