di Simone Cimarossa (classe II^E) – “Siddharta” è un romanzo di formazione scritto da Hermann Hesse, pubblicato nel 1922. Dopo aver conseguito molteplici premi per la narrazione, essendo un romanzo che si rivolge ad una fascia di lettori prevalentemente giovanile, è stato da loro accolto positivamente in America e successivamente nel resto del mondo. Ha ottenuto un grande riscontro tra i lettori poiché lo hanno riscoperto come un loro testo, capace di dare, attraverso la parabola romanzesca, un insegnamento sulla vita che evidentemente non incontravano altrove. Il testo è ambientato nell’India del VI secolo e racconta l’ideale di un ragazzo, Siddharta, e del suo amico Govinda, con cui intraprende un viaggio alla ricerca dell’Atman, così è definito in sanscrito, una lingua proveniente da alcune aree dell’Asia meridionale, tradotto in italiano con: tutto, essenza, soffio vitale. Quest’ultimo sembra essere esterno a noi stessi, ma in verità alberga in ognuno di noi, in attesa di essere scoperto attraverso un percorso di crescita e maturazione spirituale alla ricerca della verità e del completo equilibrio. L’autore vuole enfatizzare il concetto di peccato ed essenza “terrena”, che è celata in ogni uomo, anche nel più saggio e nel più maturo, ma principalmente vuole mostrare quante strade e quante opportunità ha ognuno di noi per raggiungere la redenzione dai peccati di cui siamo artefici e da quelli della società in cui viviamo, cioè la ricerca di una felicità e di una pace interiore che non sia solamente fittizia.