Il giorno prima del lockdown, l’otto marzo del 2020, fu un giorno molto speciale perché per la prima volta nella mia vita ho potuto vedere dal vivo le gru, uccelli molto affascinanti sia per le loro caratteristiche di animale sia per la loro influenza nella vita dell’uomo. In particolare ho fotografato la gru cenerina.
Questa gru è alta circa 120 cm e può pesare fino a 7 kg. L’apertuta alare è di 180–240 cm. Come dice il nome, il colore prevalente nel piumaggio della gru cenerina è il grigio, con il collo bianco e nero e una macchia rossa sulla testa. La coda è a pennacchio. Questo uccello nidifica nelle parti settentrionali dell’Europa e dell’Asia, nonché nella regione anatolica.
La gru è uccello migratore, capace di percorrere lunghissime distanze con i classici stormi a V. All’inizio di questo articolo ho scritto che le gru hanno avuto una forte influenza sulla cultura dell’uomo.
Vediamo perché. Cominciamo dalle origini del nome, infatti il nome gru deriva dal latino grus, che a sua volta deriva dal greco geranos; la stessa origine hanno anche il francese grue e lo spagnolo grulla, nonché il tedesco kranich e l’inglese crane, termini strettamente correlati tra loro. E’ possibile che grus derivi dal latino congruere («essere d’accordo»). Pertanto, tale nome si riferirebbe sia al richiamo simile allo squillo di una tromba di questi uccelli, sia alle posizioni sincrone che assumono durante le loro danze. Anche in astronomia troviamo la gru come costellazione.
Nelle fiabe e nelle favole la gru viene rappresentata per simboleggiare molti aspetti della vita umana. L’uomo e la gru sono sempre stati legati tra loro, specialmente in passato perché essa veniva cacciata per le sue carni e piume ma anche perché nel periodo di migrazione, cioè al suo passaggio, annunciava che stava per arrivare l’inverno, così gli uomini capivano che era il momento di arare i campi e prepararli alla semina.
Per concludere direi che la gru è un uccello protetto perché undici delle quindici specie sono in via di estinzione. Quel giorno provai una forte emozione perché il loro avvistamento non è una cosa comune. Invito tutti i lettori a visitare questo luogo di cui metto qui sotto le indicazioni, con la raccomandazione di fare attenzione a non disturbare la fauna e a rispettare l’ambiente circostante.
POSIZIONE: Str. Vicinale delle Vigne,70023 Gioia del Colle BA – 40.840703, 16.953045