Shoah

di | 2019-01-26T08:16:51+01:00 26-1-2019 8:16|Alboscuole|0 Commenti
Shoah è una parola ebraica che significa «catastrofe», essa  ha sostituito il termine «olocausto» usato in precedenza per definire lo sterminio nazista. C’è in questa parola un richiamo al sacrificio biblico. Il termine è collegato  alla morte, insensata, incomprensibile, di sei milioni di persone. Dopo la Shoah è stato coniato il termine «genocidio». Purtroppo il mondo ne ha conosciute tante di persecuzioni e ancora troppe sono in corso sulla terra. La storia della Shoah parla di individui e della loro enorme sofferenza. Il Giorno della Memoria non vuole misconoscere le altre atrocità di cui l’umanità è stata capace, né sostenere una «superiorità» del dolore ebraico. Non è infatti, un omaggio alle vittime, ma una presa di coscienza collettiva del fatto che l’uomo è stato capace di questo. Non è la pietà per i morti che si commemora, ma la consapevolezza che quello che è accaduto  non  deve più succedere. Non potremo mai dimenticare che in un passato ancora molto vicino a noi, nella civile e “illuminata” Europa, milioni di persone hanno permesso che la morte assoggettasse questo mondo. Gli indifferenti (bystanders, come li chiamano gli Inglesi) avevano tre possibilità: aiutare i persecutori, aiutare gli Ebrei, far finta di niente. Fu scelta la terza soluzione, la più facile, “la non scelta”: la Morte. Molti astanti si sono giustificati con parole crude: “Cosa potevamo fare?”. A volte ho cercato di immedesimarmi con gli esseri umani di quel periodo, ma non ci riesco. E’ molto difficile per noi giovani capire il dolore, la guerra, lo sterminio, noi che siamo abituati al benessere, a una vita più ‘comoda’, ma anche oggi  le persecuzioni, le atrocità, il razzismo….dominano questo nostro mondo, il male è  un ‘seme’ sempre in aguato.

Mara Grimaldi, Biagio D’Avino (IV M)