a cura di M. Ferraro classe IV/B plesso Giovanni XXIII –
A te Shmuel , del campo di concentramento di Auschwitz, voglio dedicare queste parole: li’ non c’è vegetazione , né fiori e né farfalle, ma solo tanta paura e tanta tristezza. Ci sono soldati che incutono solo paura, purtroppo sei stato privato di tutto: dei tuoi giochi ,della tua giovinezza,della tua casa e persino del tuo nome , ma soprattutto della tua vita . Sei morto che eri bambino , con altri cento passando per il camino e adesso sei nel vento . Allora mi chiedo, quando verra’ il momento che l’ uomo potra ‘ imparare a vivere senza ammazzare?