di Vallorani Aurora, classe II A – Provo rabbia, perché non si può morire così!
Rimanere schiacciati o feriti ad un evento che dovrebbe portare solo gioia…
Nella notte dell’8 Dicembre cinque ragazzi di 15 anni circa ed una madre di 39 hanno perso la vita ad un concerto del cantante trap Sfera Ebbasta.
L’ambiente era molto affollato e, nell’ attesa interminabile dell’arrivo del cantante, un irresponsabile ragazzo di 17 anni ha spruzzato uno spray al peperoncino, creando il panico in tutta la discoteca.
La folla, sentendo questo odore acre e soffocante, ha cercato di uscire dalle vie di emergenza, ma la maggior parte di queste erano bloccate.
Tantissimi ragazzi hanno cominciato a spingere e si sono ammassati sopra un ponticello che ha ceduto e sei giovanissimi hanno perso la vita schiacciati da altri.
Questa vicenda mi ha molto toccata ed ho sofferto, perché avevo assistito personalmente al concerto precedente svoltosi a Rimini, fortunatamente senza problemi.
A parer mio, un cantante che sa di essere seguito da un gran numero di persone, dovrebbe preoccuparsi anche della sicurezza e della capienza dei locali in cui si esibisce.
In questi giorni ho sentito critiche dure sui messaggi che diffondono le canzoni di Sfera; sono d’accordo, perché stimola i ragazzi a fare cose sbagliate.
Finora lui era il mio idolo, ma ora non lo vedo più con gli occhi di prima.
Credo che la musica debba anche servire a dare insegnamenti positivi ai giovani e non istigarli allo sballo e portarli alla morte.