di Elenasofia Ragosta- Se pensiamo a Napoli, certamente una delle prime immagini che ci figuriamo è quella del celebre golfo con l’imponente Vesuvio a fare da sfondo. Anticamente però a Napoli vi erano diversi corsi d’acqua, attorno ai quali si sviluppò la civiltà partenopea .Tra tanti, sicuramente, il più famoso era il fiume Sebeto, il cui nome deriva dal greco “andare con impeto “, facendo forse riferimento all’ irruenza del suo corso. Il Sebeto ebbe origine dalle sorgenti delle Bolle, alle falde del Monte Somma e, arricchendosi di acque piovane , attraversava gli attuali comuni di Casalnuovo e Volla, dividendosi in due rami, uno sotto la collina di Pizzofalcone, l’altro verso l’odierno Ponte Della Maddalena, fino a sfociare nel golfo di Napoli. Tuttavia nel corso degli anni, a causa dell’ urbanizzazione, divenne poco più di un rigagnolo fino alla definitiva scomparsa, tanto che venne definito da Benedetto Croce un fiume ricco di storia e povero d’acqua. La sua nascita però è legata ad una leggenda molto romantica. Si narra che Sebeto fosse un giovane molto ricco che aveva preso in sposa Megara. I due ragazzi erano legati da un amore molto forte e per questo conducevano una vita felice. Un triste giorno però la donna decise, nonostante i moniti dei marinai che ben conoscevano le pericolosità di quel tratto di mare, di intraprendere una traversata per raggiungere la riva Platamonia. La sua imbarcazione fu inghiottita dai flutti marini e Megara annegò. Le spoglie mortali della fanciulla si trasformarono in uno scoglio in mezzo al mare che corrisponde all’attuale Megaride. Appresa la notizia , il suo amato Sebeto , versò tante lacrime da tramutarsi in un fiume capace da scavare solchi profondi che sfociarono in mare , dove potette finalmente ricongiungersi alla sua amata, rendendo eterno il loro legame. A ricordo di questo fiume che bagnava l’antica Neapolis, vi è una bellissima fontana sita in via Caracciolo, dove Sebeto viene rappresentato come un anziano dalla barba fluente, adagiato su una conchiglia posizionata tra due obelischi e dei Tritoni con dei vasi da cui sgorga acqua.