di REBBECCA GIBALDO – La festa di Sant’Angelo a Licata è, sicuramente, la più sentita dalla popolazione. Sant’Angelo, infatti, è il patrono della cittàe viene festeggiato il 5 maggio. Un’altra celebrazione, in tono minore, avviene la domenica successiva il 15 agosto per permettere alle miglia di licatesi che sono lotani di partecipare a questo evento. Secondo una antica tradizione Angelo nasce a Gerusalemme nel 1185 da famiglia ebrea convertita al cristianesimo. Alla morte dei genitori Angelo decise, insieme al fratello gemello, di entrare nell’ordine dei carmelitani. Venne in seguito a Roma, poi scese in Sicilia, dove si stabilì a Licata. In questa cittadina fu a contatto con un signorotto locale, un certo Berengario, che viveva una vita dissoluta. Frate Angelo predicò contro di lui, ma il 5 maggio del 1225 Berengario lo trafisse cinque volte con una spada. Dal 1500 si celebra a Licata la festa in suo onore. I festeggiamenti si svolgono in questo modo: a sera, alle ore 20.00, dopo la S. Messa, inizia la processione, seguita da una folla straripante, della argentea urna reliquiaria di Sant’Angelo portata su un artistico fercolo. Portata a spalla da giovani marinai in divisa bianca e a piedi scalzi che, avvinghiati l’un con l’altro senza guardare il percorso, corrono per alcune centinaia di metri guidati solo dai timonieri, preceduti da centinaia di ragazzini scalzi festanti ed in bianca divisa. Il giorno successivo invece c’è il palio a mare. L’urna è seguita dalla cosiddette “ntorcie”. Le “ntorcie” sono 4,circa la loro origine ci sono diverse versioni: una dice che siano i quattro titoli del santo: dottore, confessore, vergine e martire; secondo un’altra, rappresentano i quattro antichi castelli di Licata. La festa del santo Patrono si svolge, in genere, dal 2 al 6 maggio. Oltre ai riti religiosi arrivano le bancarelle lungo i corsi principali e si svologono spettacoli musicali e fuochi d’artificio. Il giorno 5 maggio sfilano i “muli parati” in segno di ringraziamento per il buon raccolto. L’urna del santo viene portata per le strade insieme ai 4 ceri e nel tragitto avvengono le corse con l’urna del santo, che viene portato in chiesa.