Di Asia MITA – Alla vigilia della Giornata della Donna abbiamo avuto la possibilità di ascoltare una testimonianza su Santa Scorese, vittima di femminicidio nel 1991 e della quale è in corso la causa di beatificazione. A parlarci di questa ragazza è stata sua sorella, Rosamaria Scorese. Ha iniziato col raccontarci di quanto normale fosse stata la loro vita: un padre che faceva il poliziotto, lei, Santa e la loro mamma. Una ragazza come tante, con una vita come tante, a quanto pare tanto normale da suscitare l’interesse o per meglio dire l’ossessione verso di lei da parte del suo persecutore che diventerà in futuro il suo assassino. Santa aveva a malapena 23 anni, ancora tanta strada da fare e una laurea da prendere (quest’ultima consegnata ad honorem in seguito alla sua morte a sua sorella Rosamaria).
Una storia finita in tragedia che ha reso possibile a molte altre di concludersi invece con una nota positiva: questa ragazza normale è ora fonte di ispirazione per tante altre.