Sammy Teusch, un bambino di 10 anni nato il 21 Febbraio 2014, frequentava la quarta elementare nella “Greenfield-centre Intermediate School”. Dopo aver subito per anni atti di bullismo nei suoi confronti ha deciso di togliersi la vita il 5 Maggio 2024, lasciando i genitori Samuel e Nicole Teusch, due fratelli e una sorella. Inizialmente veniva preso in giro per gli occhiali, poi per i denti e successivamente ogni pretesto era buono per prendersela con il povero bambino. Il bullismo non avveniva solo verbalmente ma anche con la forza. Due sono i momenti raccontati dal padre: il primo nello scuolabus quando tra colpi e parole gli ruppero gli occhiali, e il secondo a scuola quando un compagno gli diede un colpo in faccia con l’iPad facendolo addirittura sanguinare. Sammy si nascondeva sotto i banchi, si nascondeva nei bagni dalla paura, ma non riuscì a sfuggire agli attacchi dei compagni che lo tartassavano ogni giorno di più. I genitori ribadiscono di aver numerose volte preso provvedimenti, lanciando l’allarme e la richiesta di aiuto alla scuola almeno 20 volte nell’ultimo anno, ma non sono mai stati presi provvedimenti in merito o posti in essere comportamenti volti a risolvere la situazione. Dalla morte del piccolo il preside sostiene di non aver mai ricevuto sollecitazioni da parte della famiglia, e di non essersi mai accorto di niente, tuttavia sottolinea che la famiglia aveva incontri periodici con il consulente scolastico ma che non poteva approfondire per questioni di riservatezza. Sammy Teusch era il ragazzo più dolce che ci potesse essere, sempre con il sorriso in volto, divertente. E’ stato bullizzato fino al suo ultimo giorno di vita e si crede sia stato proprio un episodio accaduto nei bagni della scuola quella mattina ad essere la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il padre sostiene “Voglio essere l’ultimo genitore a piangere per il suicidio del figlio a causa del bullismo” per questo tra il grande sconforto si è fatto forza e lotta per rivendicare la morte del suo piccolo e per far si che non venga mai dimenticato. Purtroppo non sarà l’ultimo a morire per suicidio infatti, secondo le statistiche, tra gli adolescenti, i morti per suicidio ogni anno sono circa 817.000 e molto spesso la causa è proprio questa. Abbiamo perso un bambino di 10 anni e ne perderemo tanti altri se non cambiano le situazioni che milioni di persone subiscono ogni giorno, sopportando, fin quanto possono, perché basta una parola o un gesto per distruggere una persona. Bisogna ricordare che c’è sempre una soluzione se accanto abbiamo persone in grado di capire e di aiutare.