di Marina Manco (classe 1^G) – Un lupo e un agnello spinti dalla sete erano giunti allo stesso ruscello. Più in alto si fermò il lupo, molto più in basso si mise l’agnello. Allora quel furfante del lupo, spinto dalla sua sfrenata golosità, cercò un pretesto per il litigio.
“Perché intorbidi l’acqua che sto bevendo?” disse.
Pieno di timore, l’agnello rispose: “Scusa, come posso fare ciò che mi rimproveri? Io bevo l’acqua che passa prima da te.”
E quello, sconfitto dall’evidenza del fatto, disse: “Sei mesi fa hai parlato male di me!”. E l’agnello rispose: “Ma se non ero ancora nato!”. “Ma fu tuo padre a parlar male di me”. Era sul punto di saltargli addosso, quando l’agnello molto impaurito si nascose. Il lupo si voltò e vide un leone dietro di sé. Il re della degli animali disse al lupo: “Tu ieri mi hai rubato un pezzo di carne, e adesso, per vendicarmi, ti mangerò!”. Con un agile salto, balzò sul lupo e lo sbranò.
Questa favola ci insegna che non dobbiamo fare agli altri ciò che non si vuole per se stessi.