Di Gaia Bruno – classe II sez. E
L’autore anonimo di questa poesia fa una riflessione sulla pandemia e su questa assurda situazione che stiamo vivendo e che viviamo da ormai un anno, purtroppo.
La poesia si apre con i rumori della natura, come il canto degli uccellini al mattino, il fruscio delle foglie trasportate dal vento. Questi leggeri rumori non venivano ascoltati da tutti noi a causa delle strade affollate di gente; oggi le vie deserte o poco trafficate e i parchi quasi vuoti ci danno la possibilità di ascoltare in questo strano ed insolito silenzio tutto ciò che la vita frenetica non ci permetteva di fare.
Questo silenzio secondo l’autore ci può far riflettere sul significato della vita, perché prima di questa pandemia davamo tutto per scontato, un abbraccio, un saluto ed una visita a casa di qualcuno…oggi tutto questo ci manca e gli diamo un valore diverso.
Ci rendiamo conto di quanto tempo abbiamo perso e sprecato; abbiamo anche paura di perdere la cosa più importante che il Signore ci ha donato: la vita, un dono dal valore inestimabile. Eravamo più egoisti e concentrati su noi stessi e a primeggiare su tutto e tutti, ci stiamo invece rendendo conto che esistono gli altri ed abbiamo bisogno di loro.
Noi, sempre pronti a giudicare e a sentirci distanti da ciò che non ci toccava da vicino; la sofferenza degli altri non ci apparteneva, eravamo troppo presi dalle mille cose da fare, non c’era tempo e neppure voglia forse di pensare agli altri; esistevamo solo noi e la ricerca della nostra felicità.
In questo tempo di silenzio ritorna in mente tutto quello che abbiamo tralasciato, come per esempio tutti quelli incontri evitati, tutti gli abbracci che abbiamo rifiutato per delle sciocchezze, le telefonate non fatte ed il rancore che abbiamo tenuto dentro di noi inutilmente.
Adesso queste sciocchezze ci sembrano tanto importanti, perché oggi abbiamo un nuovo senso di responsabilità e diamo un peso diverso alla nostra vita.
Oggi, c’è gente che muore sola, perché ormai è vietato incontrarsi e vedere un parente che sta male per rassicurarlo, per dirgli di essere forte, per consolarlo o semplicemente tenergli la mano in silenzio. Eppure, prima, questa gente l’abbiamo lasciata sola senza starci troppo a pensare.
E’ proprio vero che apprezziamo il valore delle cose quando non le abbiamo più o le perdiamo.
L’autore chiede aiuto a Gesù, LUI unica fonte di salvezza, LUI luce in questo lungo tunnel.
Bella questa poesia che sembra un invito ad affidarsi a Gesù e alla preghiera, Gesù farà tornare il sole, la gioia… piangeremo ancora ma le lacrime saranno di gioia, abbracceremo e diremo tutte le parole che non abbiamo detto e recupereremo il tempo sprecato.
Riscopriremo il valore dell’amore, della solidarietà.
Questo covid ci cambierà, ci renderà migliori.
Ci sveglieremo da questo incubo con occhi diversi, ci guarderemo con gli occhi del cuore e ci ameremo con una profondità diversa e nuova.
Ci circonderemo di essenza e non di apparenza.
Lo spero tanto! Ci voglio credere! Deve essere così!
Impariamo l’amore, riscopriamone l’essenza.