//Riflessioni sulla “Giornata della memoria”.

Riflessioni sulla “Giornata della memoria”.

di | 2022-02-18T19:17:13+01:00 18-2-2022 19:17|Alboscuole|0 Commenti
a cura di Aisa Greta, Gaudenzi Veronica, Loreti Riccardo, Neri Giulia, Pesaran Sanli, Elisa Zappi – classe II/D – scuola Secondaria di I grado. Si chiama “Giornata della Memoria” ma non vuol dire che dobbiamo ripensare a tutte quelle morti solo un giorno ma tutti, facendo memoria a tutti quegli innocenti morti in sette anni, dal 1939 al 1945, solo perché considerati diversi . Se ci pensiamo la seconda guerra mondiale è molto attuale perché ognuno di noi diventa “nazista” quando discrimina gli altri perchè di colore, omosessuali e di diversa cultura. Per questo non bisogna scherzare su queste cose molto importanti che, riflettendoci, ci aiutano ad andare avanti. Ancora una volta si può dire quanto siamo fortunati e sul fatto che non dobbiamo dare nulla per scontato, prendere tutto con serietà e vivere la vita senza pensare mai al futuro, a quello che ci aspetta, godendoci il presente. Da qui le nostre riflessioni personali a seguito delle letture ascoltate delle conversazioni fatte in classe e anche delle esperienze-conoscenze pregresse di ognuno di noi. Che cos’è la libertà? Secondo me è quella cosa così piccola, che si nasconde nella propria ombra, ma di così grande importanza. La libertà è così splendida, così semplice ma allo stesso tempo complessa, così sfuggente… E come sarebbe una vita senza libertà? Un mondo fatto di oppressione, dittatura, dove il più forte comanda e gli altri, come marionette, vengono comandati a bacchetta. Tutto ciò sembra così lontano, un capitolo della storia remota, ormai sigillato… invece io ne sento ancora l’odore venire dal baule in cui è stato rinchiuso, la peste dell’oppressione è ormai finita, ma le lapidi che ha lasciato non passano inosservate… Il passato non si cancella, non ci sarà mai una gomma per cancellare il passato, ma ci sarà sempre una matita per scrivere il futuro imparando dai propri errori. Alcuni errori, però non si dovrebbero nemmeno chiamare così, dovrebbero essere chiamati “orrori”. Quali sono questi “orrori”? Forse con qualche parola vi verrà in mente uno degli esempi più conosciuti, “Auschwitz”, “camere a gas”, “filo spinato” … Quella sofferenza che milioni di persone hanno dovuto affrontare, famiglie divise, persone uccise senza motivo, 125 grammi di pane come unico sostentamento ultimo ma non meno importante le loro identità venivano “rubate” per fare spazio a un numero. Cosa avevano fatto quelle povere anime? Secondo i tedeschi, la loro colpa era di essere ebrei. Nascere era una colpa? Era un qualcosa di cui vergognarsi? E’ importante accettare tutti, non si deve pensare che uno è diverso dall’altro perché si, tutti siamo “diversamente uguali”. Ci insegnano che la libertà non è una grande cosa, sono piccole cose che la definiscono. Ci insegnano che la vita è solo una, e che tutti hanno il diritto di vivere. Purtroppo la storia ci dovrebbe anche aver insegnato a comprendere le atrocità commesse nel nostro recente passato nei confronti del popolo ebreo, questo però sembra non servire a molte persone, difatti ancora oggi assistiamo ad episodi simili. Infine, ascoltate le sagge parole di Charlie Chaplin: “preoccupati più della tua coscienza che della tua reputazione! Nota bene: la coscienza è quello che sei veramente, la reputazione è quello che gli altri pensano di te, e quello che pensano gli altri è solo un problema loro.”