//RIFLESSIONE APERTA

RIFLESSIONE APERTA

di | 2020-06-15T22:48:14+02:00 15-6-2020 22:40|Alboscuole|0 Commenti
L’anno scolastico 2019/20 è in dirittura di arrivo e come anno particolare merita una riflessione altrettanto significativa che vorrei indirizzare sul concetto di  “didattica di vicinanza” di cui ci dà indicazioni la dott.ssa Daniela Lucangeli,  esperta sul funzionamento dell’apprendimento umano .Nei suoi studi sulla neuroplasticità la Dott.ssa ci parla di come ogni atto della nostra vita psichica sia il risultato di una interazione simbiotica tra meccanismi cognitivi ed emotivi che vanno a tracciare la memoria semantica ed autobiografica e costruiscono l’essenza delle nostre nuove generazioni. Pensate a quale ruolo abbiamo noi docenti in tutto questo, di fatto una riflessione come minimo è d’obbligo. Dall’oggi al domani, siamo stati letteralmente travolti da un vortice di sensazioni ,dapprima di incredulità che presto si è trasformata in certezza e che subito dopo è diventata paura. Questa paura  noi adulti siamo in qualche modo riusciti a tenerla a bada ,ma i nostri piccoli,i nostri alunni e i nostri figli? Stando a casa ognuno di noi ha avuto modo di osservare e riflettere di conseguenza. I nostri bambini si sono ritrovati isolati e soli  davanti ad uno schermo a domandarsi “ma come mai ora non è più troppo il tempo che ci si passa davanti?” Ed ora la domanda sulla quale vi chiamo a riflettere: Cosa abbiamo fatto per aiutarli a  superare questo turbinio di sensazioni nuove e sconosciute? Analizzando l’accaduto credo che avremmo potuto fare di più,almeno sotto l’aspetto emotivo. O meglio..siamo stati bravissimi a superare lo scoglio della distanza , attivando ogni risorsa a nostra disposizione per reinventarci un nuovo lavoro. Siamo stati talmente bravi che se pur nel primissimo periodo abbiamo avuto qualche dubbio sulla possibilità che si potesse fare, velocemente ci siamo accorti che invece si poteva anche spingere sull’acceleratore e ricominciare ad andare ancora più veloci. Sì , è vero , in questo siamo stati bravi ma dove siamo arrivati e cosa abbiamo ottenuto ho qualche difficoltà a comprenderlo. La didattica di vicinanza di cui ci parla la Lucangeli ci induce alla cura delle emozioni, spiegandoci come ogni volta che un bambino apprende, accanto alle funzioni specificatamente cognitive (memoria, attenzione..),egli sperimenta emozioni che vanno a tracciare la sua memoria autobiografica o “memoria di sé”. Ogni volta che un bambino apprende, apprende anche l’emozione che ha mosso o caratterizzato quel dato apprendimento per cui al momento del ricordo del concetto tornerà anche l’emozione , quindi se un bambino ha appreso con una sensazione di inadeguatezza o paura, si sentirà inadeguato ed impaurito e la sua memoria autobiografica innescherà un circolo che stabilizzerà tali emozioni come facenti parte del suo essere. Alla luce di tutto questo mi chiedo se abbiamo fatto tutti attenzione a questo meccanismo non poco significativo dell’apprendimento, soprattutto in questo momento di fragilità estrema in cui ne avrebbero avuto maggiormente bisogno. Il mio invito a questa riflessione è una sorta di autovalutazione finalizzata ad un rientro nel mondo della nostra scuola colmo di una esperienza ragionata che possa darci uno stimolo a far sempre meglio poiché questo nostro lavoro possa essere all’altezza del ruolo che ricopriamo. Un buon nuovo inizio a tutti! A CURA DI ROSITA CAPPELLA