Chiara Masciavè – Lo spettacolo del Teatro dell’Argine, intitolato “Ricordi”, in scena presso i cantieri teatrali Koreja il 20 gennaio 2020, racconta in chiave ironica come una ragazza, Marta, cerchi invano di far ricordare le cose, anche quelle più vicine nel tempo, al padre il quale si smarrisce ogni giorno: alla stazione, al bar, sotto casa. I due attori eseguono delle acrobazie rappresentanti la confusione e il disordine mentale dell’uomo che, durante un momento di riflessione, fa capire il caos presente nella sua mente ogni volta che la ragazza lo chiama “papà”. Nonostante non sappia chi lei sia, in un attimo nella sua mente si fanno spazio i ricordi di quando portava quella bambina a scuola, al mare, a cena e tutti i momenti felici. Allora il padre si gira verso la figlia ogni volta che questo la chiama, le fa un sorriso e le risponde, fidandosi di lei perché non può fare altrimenti.
A Marta, quel sorriso ricorda quello di anni prima quando tornava a casa da scuola e giocava con il padre o di quando era andata con lui a Parigi ed era salita sulla torre Eiffel.
Ed è in quel momento che la ragazza si avvicina al padre e lo abbraccia gridando la parola amore, poiché non esiste cosa più grande dell’amore tra padre e figlia.
Anche se i due sono quasi estranei nel presente, c’è un filo invisibile, quello dei ricordi comuni, che li unisce, che sprona la ragazza a non perdersi d’animo e a continuare a prendersi cura del padre.
Lo spettacolo insegna proprio questo e dimostra come, nonostante il padre sia a volte stancante nel chiedere e dire sempre le stesse cose alla figlia, lei è e sarà sempre pronta a rispondergli.