di alunni 3G
Durante la Prima guerra mondiale fecero la loro comparsa gli aeroplani. Venivano utilizzati soprattutto per ricognizioni sulle trincee nemiche. In questi primi anni di storia dell’aeronautica militare, furono celebri soprattutto gli “assi”, ossia piloti che avevano abbattuto in duello aereo almeno cinque velivoli avversari.
Ecco alcune note biografiche di due fra i più noti “assi” di allo: il Barone Rosso e Francesco Baracca
Il Barone Rosso
“Asso degli assi” fu il barone e capitano tedesco Manfred von Richtofen, soprannominato “Il Barone rosso” a causa del colore dei suoi velivoli. Il “Barone Rosso”, dopo aver frequentato l’accademia militare, nel 1914 fu inizialmente assegnato alle truppe di terra. Successivamente, chiese il passaggio all’arma aeronautica.
Al termine di un duro addestramento, von Richtofen viene mandato al fronte: prima a quello occidentale, poi a quello orientale, poi di nuovo a quello occidentale. Grazie alla sua abilità fu messo a capo prima di una squadra, poi di uno stormo speciale. La sua fama cresceva grazie al numero di aerei abbattuti: ne abbatterà in tutto 81, fino al 21 aprile 1918, quando fu abbattuto, sembra, da postazioni nemiche e non da un aereo canadese. Il Barone rosso aveva 26 anni.
Francesco Baracca
È l’asso dell’aviazione italiana durante la prima guerra mondiale. Nacque a Lugo di Romagna nel 1888. Nel 1909, dopa aver frequentato l’Accademia Militare, fu assegnato come sottotenente a un reparto di cavalleria. Nel 1912 passò in aviazione. Dopo una fase di addestramento in Francia, iniziò la sua attività di pilota dalle notevoli qualità acrobatiche. Durante la Prima guerra mondiale ha abbattuto trentaquattro aerei nemici, ha raggiunto il grado di maggiore ed è stato decorato di due medagli d’argento e una d’oro.
Francesco Baracca era un pilota dalle notevoli qualità acrobatiche; si distingueva, inoltre, per il rispetto, mostrato in diverse occasioni, nei confronti dei nemici. Fu abbattuto il 19 giugno 1918 durante una missione sulle trincee austriache.
Una curiosità: l’insegna (riprodotta sull’aereo) di Francesco Baracca era un cavallino rampante nero; nel 1923 la madre di Baracca autorizzò Enzo Ferrari ad usare quella stessa insegna (sia pure modificata) sulle automobili da lui prodotte.