Mariagrazia Abruzzese – Il giorno 20 dicembre, siamo stati una seconda volta al Petruzzelli e abbiamo guardato un’opera di Giacomo Puccini, ”La BOHÈME”. Quest’anno siamo stati in platea e prima dell’inizio dell’opera, abbiamo potuto osservare l’orchestra, che si esercitava… violini, spartiti, direttrice di orchestra e tanti strumenti che ci hanno stupiti, cose che abbiamo potuto guardare con i nostri occhi.
Abbiamo scattato foto, abbiamo commentato qualcosa sulla struttura del teatro e poi tutti in silenzio!
Mimì e Rodolfo erano i protagonisti; Mimì soprano e Rodolfo tenore.
Abbiamo guardato tutti e quattro i quadri, però in breve perché erano tutti abbastanza lunghi.
Nella notte della vigilia di Natale, Rodolfo e Mimì si incontrarono, la ragazza si sentì male per via della sua malattia e Rodolfo ne approfittò per passare del tempo con lei. Entrambi poveri, sono vicini, lui è uno scrittore povero fuori, ma ricco dentro, lei invece una ragazza che ama cucire, entrambi hanno una passione e si accettano così.Dopo che Rodolfo prende per mano la ragazza e canta la canzone “Che gelida manina“ i due si innamorano e raggiungono gli amici “ al cafè” e Marcello e Musetta si innamorano ( altri personaggi) . Dopo ciò Rodolfo capisce che Mimì soffre di tubercolosi e non può vivere in soffitta per via del gelo. Alla fine dell’opera si capisce che i due erano davvero innamorati, perché con la morte della ragazza Rodolfo corre ad abbracciarla e il sorriso svanisce.
L’opera è stata interessante, ma se potessi correggere qualcosa posso solamente dire che la scena era povera e mi aspettavo che Rodolfo e Mimì avessero voci più alte. Ho preferito l’opera dello scorso anno, ma anche questa aveva un significato profondo.